Rassegna stampa

«La prima fase sarà pronta nel 2006»

La Fiera fa quadrato, anzi quadrilatero. Una cittadella pronta a resistere agli attacchi della concorrenza: dopo l’acquisizione dell’area ex Don Calabria ed ex Enel, tutte le altre comprese tra viale del Lavoro, viale dell’Industria, via Roveggia e via Scopoli prima o poi dovranno diventare a disposizione delle attività fieristiche, con la necessità quindi di affrontare, tra qualche anno, le procedure di acquisto/esproprio. Un progetto a breve e medio termine che ha avuto l’ok dei soci e che quindi da un lato dovrebbe tagliare la testa a tutte le voci su possibili tarsferimenti della Fiera, dall’altro non va a toccare, almeno per ora, le aree dell’ex Mercato ortofrutticolo. I dettagli sono stati spiegati in assemblea dal presidente Castelletti nella sua relazione. «Il progetto», ha spiegato ai soci, «prevede l’occupazione di tutte le aree all’interno delle quattro strade. Si tratta di un progetto modulare, da realizzare in fasi, tenendo conto delle aree già di proprietà dell’ente e che vuole garantire funzionalità e riqualificazione all’intero quartiere fieristico, inserendosi nella riqualificazione globale di Verona sud». Sul piano del mercato fieristico, Veronafiere deve affrontare due versanti: la difesa delle manifestazioni storiche e la conquista di nuove rassegne; «per questo il progetto predisposto dalla Gmp ci onsentirà di acquisire standard europei nel rapporto superfici coperte e scoperte così da essere competitivi». La prima fase prevede di passare dagli attuali 100 mila metri quadrati coperti (senza i 28 mila del Word Trade Center) a 140 mila metri quadrati coperti utilizzando le aree ex Enel ed ex Don Calabria al costo di 42 milioni di euro. «Si tratta di creare un nuovo ingresso su via Roveggia-viale dell’Industria entro il Vinitaly 2006. Il piano industriale prevede di far fronte agli impegni con risorse proprie dell’ente». «La seconda fase», ha spiegato Castelletti, «prevede l’incremento di altri 6 mila metri quadrati coperti, più mille posti auto sotto l’entrata attuale (dove per capirci c’è il cavallo di bronzo), una galleria che taglia a metà il quartiere fieristico in direzione est-ovest per un totale di 18 mila metri quadrati, il rifacimento dei padiglioni esistenti e particolarmente vecchi. Costo complessivo di questa seconda fase 65 milioni di euro». Ma si spera che nel frattempo sia andata avanti la trasformazione in società per azioni, con conseguente aumento di capitale e nuove risorse. La terza fase è prevista su aree che la Fiera non ancora possiede e che dovrà acquistare e dovrebbe portare a completare il quadrilatero ricavando altri 32 mila metri quadrati con una spesa di 45 milioni di euro. Un ulteriore intervento, da sviluppare parallelamente e contemporaneamente a queste tre fasi, prevede di intervenire nell’area ex Macello raddoppiando il parcheggio multipiano portandolo a quattromila posti auto; la creazione di un albergo e di un sottopasso sotto viale dell’Industria per accedere al quartiere fieristico. «È stato chiarito con i soci», conclude Castelletti, «che se la Fiera genera qualche soldo e deve metterlo nelle infrastrutture, poi rimane con il portafoglio vuoto quando avrà necessità di acquistare nuove rassegne fieristiche; per questo i soci si faranno carico dei costi infrastrutturali che sosterremo, garantendo il massimo sostegno alla fase di rafforzamento e di espansione».

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