Rassegna stampa

La nuova Riva Fierecongressi pronta ad aggredire i mercati

RIVA. Accanto al nuovo presidente, Roberto Pellegrini, anche il nuovo consiglio d’amministrazione di Riva Fierecongressi appare profondamente rinnovato sia nella componente pubblica (quella che fa capo a Lido di Riva spa) che in quella privata (espressione delle scelte di Garda Trentino Sviluppo). Escono dalla scena accanto al presidente Mauro Malfer (che peraltro resta al timone di Garda trentino fiere, ossia della società a maggioranza provinciale, che sta effettuando un investimento di 80 milioni sulle strutture fieristiche della Baltera e sul palazzo dei congressi), Alberto Bertolini, Andrea Camin, Antonio Miorelli e Franco Gamba. I nuovi -Piero Brozzi, storico direttore del Du Lac; Gianfranco Ghisi manager, sia pure in pensione, di Garda cartiere; Ilos Parisi presidente degli artigiani; Giulio Boniotti albergatore- sono connotati da una evidente patina di professionalità. L’«operazione rinnovamento» -dietro la quale è possibile scorgere la regia del sindaco Molinari, titolare attraverso il 44,5% della Lido del pacchetto azionario di controllo- si può motivare con l’opportunità di cambiare il vertice della squadra responsabile della gestione nel momento in cui decolla il raddoppio del palazzo e la sistemazione definitiva del polo alla Baltera: dato che si spendono un mare di soldi, occorre farli fruttare. Sarebbe assurdo avere una Ferrari e marciare a quaranta all’ora. La prima dichiarazione del neo eletto presidente punta in quella direzione: «Abbiamo l’obiettivo di aggredire il mercato. Vogliamo dare vita a relazioni più costanti e più snelle nei confronti dei soggetti che operano sul territorio: dal mondo imprenditoriale alle istituzioni, alla politica ma anche alla società nel suo insieme». A Mauro Malfer è riconosciuto il merito d’aver creato le condizioni per la svolta: «s’è sempre ragionato in termini di grandi obiettivi da raggiungere con un lavoro di gruppo, forte di grandi professionalità. Ciò ha consentito da un lato di concretizzare le idee migliori e dall’altro di trasferirle al direttore Laezza per la loro realizzazione». L’esempio è quello dell’operazione Dubai, ossia dell’apertura d’una Expo Schuh all’estero. Le potenzialità esistono, le strutture stanno arrivando. Il nuovo cda dovrebbe assicurare le persone capaci di sfruttarle.

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