
«La nuova Fiera porterà 40 mila posti di lavoro»
RHO – «L’apertura del nuovo Polo Fieristico Rho-Pero darà da lavorare ad oltre 40 mila persone impegnate nei servizi esterni». Lo studio è stato fatto da Assolombarda, il cui presidente, Michele Perini, ieri mattina, ha sottoscritto con i sindaci di Rho, Paola Pessina e di Pero, Augustangela Fioroni, un protocollo d’intesa che ha dato vita a un «tavolo di lavoro per aiutare l’economia di Rho e Pero a cogliere le opportunità create dal nuovo polo esterno». Una stima che aumenterà durante le numerose esposizioni in programma, quando nei padiglioni affluiranno una media di 14 mila persone al giorno. Si tratta di una grossa boccata d’ossigeno per la difficile situazione occupazionale della zona segnata dalla chiusura di quasi tutto lo stabilimento dell’Alfa e dalla crisi di numerose aziende che operano nel territorio attorno alla fiera più grande d’Europa. Nel documento firmato ieri all’interno del cantiere della nuova Fiera sono riportati gli impegni presi da Assolombarda e dai due comuni coinvolti: «alla luce delle sollecitazioni emerse dalla costante attività di monitoraggio del territorio e dall’esperienza maturata dai due comuni attraverso numerose iniziative per lo sviluppo del tessuto economico e territoriale dell’area, questi enti si impegnano a collaborare per favorire il consolidamento delle attività presenti e per supportare lo sviluppo di nuove opportunità legate alla grande trasformazione che l’insediamento del polo fieristico porterà al territorio». «È una grande sfida che dobbiamo vincere tutti insieme – afferma Michele Perini, presidente di Assolombarda -: Fiera Milano, amministrazioni comunali, imprenditori e cittadini. La nuova infrastruttura può e deve essere un volano di sviluppo e di nuove opportunità per l’economia di Rho e Pero favorendo contestualmente una riqualificazione del territorio e del tessuto sociale. A questo proposito è stato ipotizzato che il 52% della ricchezza prodotta dalla Fiera si riverserà sul sistema produttivo locale. Stimiamo anche che a fronte di 600 addetti interni, i posti di lavoro all’esterno possono essere più di 40 mila, oltre al fatto che 14 mila persone per ciascuno dei 150 giorni di esposizione chiederanno di alloggiare, mangiare, muoversi, comunicare, fare acquisti, e divertirsi nell’area circostante. Mentre ai giovani consiglio di imparare l’inglese, negli incontri con i 500 imprenditori della zona nostri associati ho sempre detto, in milanese: adesso te ghè da laurà da bestia, pussè de prima! (devi lavorare da bestia, più di prima)». Imprenditori pronti a rimboccarsi le maniche e amministratori decisi a sfruttare il più possibile le opportunità offerte dal nuovo polo fieristico. «Alla nostra gente diciamo di farsi conoscere – dice Paola Pessina, sindaco di Rho – di non avere paura a confrontarsi con chi arriverà in fiera. Mentre agli organizzatori delle varie esposizioni chiediamo di avere un occhio di riguardo per le nostre imprese perché hanno le capacità per soddisfare le esigenze della fiera». «La prima scommessa – aggiunge Augustangela Fioroni, sindaco di Pero -, quella di avere la fiera, è stata vinta. Ora arriva la seconda fase, quella di farla funzionare. Dal mio territorio ho segnali positivi che ci rassicurano perché si stanno insediando nuove imprese e quelle esistenti si stanno riattrezzando con nuove produzioni. La fiera sarà il simbolo di Pero». Industria, aziende artigiane, commercianti: le realtà attive sul territorio si preparano a crescere offrendo posti di lavoro anche sfruttando i nuovi collegamenti realizzati per il nuovo polo fieristico: una fermata della metropolitana, una stazione ferrovia della linea Milano-Torino e i raccordi con le autostrade del nord Italia.