Rassegna stampa

La nuova fiera di Milano rischia di soffocare il sistema del Lingotto

Una recente ricerca del Censis ha stabilito che il 75,3% delle medie imprese indica nelle fiere il principale strumento di marketing. Il Piemonte si situa al 13^ posto tra le regioni italiane con 22 manifestazioni (di cui solo 5 internazionali) su circa 1.100 eventi svoltesi nel 2002 in Italia. E il centro fieristico del Lingotto, a Torino, rappresenta il polo di convergenza e traino di tutto il settore.
Nel 2002 il fatturato di Lingotto Fiere è stato di circa 15milioni di euro con oltre 700 mila visitatori e 5000 espositori, situandosi al 10^ posto tra gli enti fiera italiani. Nel 2003 le manifestazioni sono state 23, con 4 eventi di livello internazionale. A partire, a marzo, da “Automotor”, il salone biennale della componentistica per auto, con 304 espositori da 19 paesi e 25 mila visitatori professionali. Quindi la “Fiera Internazionale del Libro”, con oltre 112 mila visitatori e circa un migliaio di espositori.
In autunno, dopo un “Salone europeo della Montagna” sottotono, la nuova edizione di “Artissima” – mostra internazionale d’arte contemporanea – ha visto la partecipazione di 1.600 artisti da 21 paesi, con circa 40 mila visitatori. E poi il “Salone del Vino”, uno degli appuntamenti di maggior spicco nel panorama torinese. E nonostante i rischi della sfida milanese di MiWine, il Salone del vino, insieme con il biennale Salone del gusto e con Cheese (in settembre a Bra), punta a diventare uno dei volani della nascente filiera del turismo eno-gastronomico. E la prima edizione di Crescere, salone dell’infanzia e della gioventù, potrebbe essere il tassello iniziale di un nuovo filone.
Il settore però si scontra con problemi atavici e un futuro incerto. La situazione economica locale, che tradizionalmente pecca di scarsa dinamicità, e la controversa questione del Corridoio 5 a sud delle Alpi, richiedono attenzione e investimenti mirati. L’offerta alberghiera (6^ posto in Italia, con oltre 1.400 esercizi) risulta insufficiente soprattutto in termini di qualità, più che di quantità. Molto dipenderà dal corretto sfruttamento delle nuove strutture in costruzione. A Torino, il Palaghiaccio di Torino Esposizioni, l’Oval, che diventerà il 4^ padiglione del Lingotto (20.000 mq), e il Palavela. Nella regione, il nuovo centro fieristico di Valenza che passerà dagli attuali 9 mila mq ad oltre 30 mila. I nuovi spazi espositivi rischiano di provocare un eccesso di offerta.
Inoltre, la nascita del centro espositivo di Rho, il più grande d’Europa, rischia di soffocare sul nascere delle opportunità. In questo contesto l’alleanza, proposta dai presidenti delle due Regioni, tra Lingotto e Milano Fiere (105 milioni di euro di fatturato e oltre 4,5 milioni di visitatori), per il coordinamento dei due enti rischia, se non ben gestita, di trasformarsi in un boomerang per il capoluogo piemontese per la disparità delle forze messe in campo.

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