Rassegna stampa

La Mostra d’Oltremare si fa in tre

Dopo aver cancellato debiti per 70 miliardi di vecchie lire e registrato per la prima volta a fine 2004 un utile di esercizio, la Mostra d’Oltremare di Napoli (66,70% comune, 20,80% regione, 8,65% cdc e 3,85% provincia) avvia la trasformazione societaria: una struttura aziendale divisa in tre società per quanti sono i segmenti di attività. Ogni filiera avrà la sua autonomia, secondo un modello che dovrà rilanciare l’ente fieristico sul mercato per un investimento di 25 milioni di euro. A Mostra d’Oltremare spa passerà la gestione del parco espositivo, degli spazi all’aperto e dei servizi tecnologici. A Napoli congressi spa toccherà la gestione del centro congressi, della conference hall, di due alberghi (un quattro stelle da 110 camere che sorgerà trasformando l’edificio degli uffici, un tre stelle da 200 posti al posto del vecchio istituto d’arte) e dell’area riservata ai servizi di catering (una sala da 1.000 posti). La fondazione si occuperà infine della gestione delle attività del tempo libero, comprendendo l’arena flegrea, le due piscine olimpioniche, i campi da tennis.

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