Rassegna stampa

La Mostra d’oltremare scommette sui giovani

Anno tutt’altro che entusiasmante il 2011 per il tessuto produttivo campano, con i principali indicatori economici caratterizzati dal segno meno. Eppure la Mostra d’oltremare, storico quartiere fieristico di Napoli da 700mila metri quadri, è riuscita a reggere l’urto della grande crisi mantenendo tutto sommato costante il proprio volume d’affari.
Nel 2010 il business complessivo fu di 14,2 milioni ma, se a questo dato sottraiamo i ricavi provenienti da una serie di alienazioni di cespiti di proprietà dell’ente del valore di 3,5 milioni, otteniamo un fatturato “reale” di 10,7 milioni circa. Le previsioni sull’esercizio 2011 fanno riferimento a ricavi per 10,8 milioni, performance perfettamente in linea con il risultato dell’anno precedente al netto delle vendite dei cespiti.
Sull’anno appena cominciato c’è poi grande fiducia: l’obiettivo di business fissato dal management dell’ente dovrebbe attestarsi addirittura sui 13,5 milioni per una crescita di addirittura 25 punti percentuali sul 2011. Fiducia che, a fare due conti, appare giustificata.
Nell’arco dei 12 mesi che da poco ci siamo lasciati alle spalle, i visitatori che hanno varcato gli ingressi del parco di Fuorigrotta sono stati circa un milione, il 9% in meno rispetto al 2010. L’indice di saturazione del calendario, ovvero il parametro con il quale gli addetti ai lavori testano l’occupazione degli spazi disponibili, è stato nel 2011 pari al 96,71% per un solo punto percentuale inferiore a quello dell’anno prima.
«Numeri che in altre epoche – spiega il presidente Nando Morra – ci sarebbero apparsi tutt’altro che entusiasmanti, ma che oggi vanno salutati come prova del dinamismo di un ente capace di reagire a una situazione congiunturale senza precedenti nella storia recente. Sempre rinnovandosi».
L’offerta degli eventi ha inseguito le nuove tendenze del mercato, domanda giovanile in primis: oltre alla conferma di Fimes-Sebs, kermesse dedicata al fitness, nel calendario 2011 si sono segnalati “Tattoo expo”, “Napoli Pizza village” e il gemellaggio fra “Gamecon” (salone di giochi e videogiochi) e “Comicon” (mostra dedicata ai fumetti). Da sottolineare che proprio il pubblico giovanile è stato presente in maniera rilevante tra i frequentatori degli spettacoli all’Arena Flegrea e al Teatro Mediterraneo, nonché tra i fruitori del Centro We.Do (piscina olimpionica, piscina coperta, palestra e tennis).
Seppure con alcune riduzioni di superfici espositive, sono state ospitate nella Mostra d’Oltremare fiere di spicco per i rispettivi settori merceologici. «Tra queste – sottolinea il presidente Morra – “TuttoSposi”, prima kermesse in Italia sul mondo degli sposi, “Nauticsud”, il salone internazionale della nautica secondo solo a Genova, la “Borsa Mediterranea del Turismo” che per numero di espositori e visitatori è preceduta solo dalla Bit di Milano. Poi ci sono “Vebo”, vetrina della bomboniera leader in Italia ed Europa, ed “Aestetica”, mostra dei cosmetici seconda solo al Cosmoprof di Bologna».
Una menzione a parte merita la “Fiera della Casa”, fiera per eccellenza della Mostra d’Oltremare la cui organizzazione è tornata in house dopo una gestione esterna non troppo fortunata.
Il 2012 passa innanzitutto per un ambizioso piano di investimenti che punta a cambiare il volto del parco fieristico napoletano. «È in programma infatti – continua Morra – un pacchetto di interventi per oltre 40 milioni finanziato dalla Regione Campania e dall’Unione europea sulla base del Grande progetto del “Polo fieristico-congressuale di eccellenza della Campania” e finalizzato alla ristrutturazione di strutture espositive straordinarie come la “Torre delle nazioni”, la riqualificazione dei padiglioni e dell’intero quartiere, prevedendo interventi mirati per adeguamenti tecnologici e operativi di opere fondamentali quali l’Arena Flegrea e il Teatro Mediterraneo. La stessa crisi – prosegue Morra – ci ha spinti a ricercare nuove opportunità e disegnare una nuova Mostra che sarà fruibile a breve, grazie anche agli ingenti investimenti in corso che saranno effettuati per il recupero di strutture e la realizzazione di varie attività».
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