
La meccanica torna a girare
C’è una luce in fondo al tunnel per la meccanica e subfornitura del Veneto. Secondo un’indagine condotta dal Centro marketing di Milano, e commissionata da Mecspe – la fiera internazionale dedicata alle tecnologie per l’industria, in programma a Parma dal 24 al 26 marzo – il 70% delle imprese del settore nel 2010 ha ottenuto un fatturato maggiore rispetto all’anno precedente mentre il 19% delle aziende ha invece pareggiato i conti. E le previsioni fanno ben sperare: l’89% degli imprenditori intervistati (il campione è di 54 aziende in tutta la regione) sostiene che i primi sei mesi del 2011 saranno migliori del primo semestre 2010.
«Abbiamo effettuato il sondaggio su dati reali, concreti – sottolinea Emilio Bianchi, direttore di Senaf, il gruppo che si occupa dell’organizzazione di Mecspe – sono stati interpellati gli imprenditori del nostro circuito. Ebbene, l’inversione di tendenza è iniziata e non si potrà più tornare indietro. Non a caso abbiamo registrato il tutto esaurito per la nuova edizione di Mecspe; da settimane non c’è più posto per gli espositori. Le aziende, soprattutto le piccole, hanno ancora voglia di mettersi in mostra e fare breccia sul mercato. Si tratta di un segnale molto incoraggiante».
C’è comunque da considerare anche l’altra faccia della medaglia, come spiega lo stesso Bianchi: «In Veneto la ripresa non è uniforme, ma a macchia di leopardo. La questione ruota attorno ai tempi per il pagamento delle fatture. Il nostro ordinamento ha recepito la direttiva europea che impone ai debitori pubblici e a quelli privati il saldo delle fatture entro un mese dall’emissione delle stesse. Purtroppo, molti fornitori non rispettano la normativa. E gli imprenditori si trovano in grande difficoltà. Le banche non concedono più credito; in questo momento serve liquidità per far ripartire il comparto».
Nel periodo “nero” pochi imprenditori veneti hanno rinnovato i macchinari, nonostante le agevolazioni previste dalla Tremonti Ter (detassazione degli investimenti effettuati tra il 1 luglio 2009 e il 30 giugno 2010): il 69% degli intervistati non ha effettuato alcun investimento. «Nel 2010 la priorità delle imprese è stata la riorganizzazione allo scopo di ottimizzare i costi», spiega Bianchi.
Capitolo occupazione: l’anno scorso il 57% della aziende ha mantenuto invariato il proprio organico; il 19% ha assunto nuovo personale, mentre il 24 per cento degli imprenditori non ha rinnovato i contratti a termine.
Per quanto riguarda il mercato estero, il 65% delle imprese esporta i proprio prodotti fuori dall’Italia; tra queste, il 19% ottiene proprio all’estero il 40% del fatturato. Infine, il 57% degli imprenditori veneti ritiene che la domanda di macchine italiane da parte dei Bric (Brasile, Russia, India e Cina) sia un fattore importante per il rilancio definitivo del settore. «Questi paesi apprezzano la tipicità e la cura dei particolari nella realizzazione dei macchinari provenienti dal Veneto – conclude Bianchi – La regione può essere ancora una locomotiva per tutto il comparto. La soluzione per uscire dalla crisi? Non mollare proprio adesso. E continuare a investire. Nel medio e lungo periodo gli imprenditori più lungimiranti avranno la meglio».
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