
La Lido di Riva spa diventa «holding» e l’albergo chiuso rivede un po’ di luce
RIVA. Come era ampiamente previsto nessun operatore privato ha chiesto – entro il termine del 25 luglio scorso – di partecipare all’asta mediante la quale la Lido di Riva del Garda spa (società a maggioranza comunale proprietaria dell’hotel Lido e di tutti gli altri immobili municipali di interesse turistico) cercava di mettere in vendita circa il 6,42 per cento del suo pacchetto azionario (per la precisione 300mila azioni al valore nominale di 9,16 euro ciascuna: per un totale di 2 milioni e 748mila euro).
La mancanza di acquirenti sul fronte azionario, tuttavia, non ha certamente messo in difficoltà la società presieduta da Alberto Bertolini, che anzi ha avuto un’ulteriore prova (da questo «passaggio a vuoto», che andava comunque effettuato) della necessità di procedere – per quanto riguarda i reperimenti di capitali e di partner per l’operazione più impellente: il restauro e il rilancio dell’Hotel Lido chiuso ormai da tre stagioni – con il «progetto di riorganizzazione societaria» elaborato da Cristofori & Partners, approvato dal consiglio comunale e sicuramente un po’ ritardato, nella sua concretizzazione dalle elezioni comunali della scorsa primavera.
La prima fase di questa riorganizzazione avrà dunque luogo, ecco la novità, il prossimo 5 agosto, quando è prevista – davanti al notaio (con firma dell’atto costitutivo da parte del sindaco Molinari e del socio di minoranza della Lido, l’Agenzia per lo Sviluppo della Provincia) – la trasformazione della società in una cosiddetta «Holding»: la Lido di Riva del Garda srl.
Una mossa di ingegneria societaria fine a sè stessa? Ovviamente no. La neonata Holding, con successiva mossa (in cui tempi di realizzazione non dovrebbero superare i tre-quattro mesi) si scinderà infatti in tre tronconi. Il primo si occuperà delle varie partecipazioni della società (Garda Trentino Fiere, Palacongressi, Ingarda le principali). Il secondo – probabilmente sotto forma di Lido Immobiliare – si dedicherà agli interessi appunto immobiliari (porto, campeggio, Palazzo dei Congressi, Spiaggia Olivi, ex stazione, gelateria, dependance del Lido). Il terzo – sotto forma di una nuova società chiamata Hotel Lido Palace srl, dove confluirà tutta la partecipazione «privata» della GTS con un pacchetto azionario oscillante tra il 12 e il 18% (dipenderà dalle stime sul valore dell’hotel) – si occuperà esclusivamente dell’unico problema che in sostanza sta a cuore ai rivani. Ovvero rimettere nell’orbita «produttiva» un albergo che finora è stato costellato da numerosi insuccessi strategici del Comune di Riva, fino alla beffa della prolungata chiusura.
Perchè la nuova società dovrebbe riuscire dove tutti gli altri esperimenti sono falliti? La risposta sta nel fatto che per garantirsi una partnership credibile nell’operazione di restauro del Lido e di successiva gestione, il socio «privato» dovrà mettere ulteriore capitale, assestando la sua partecipazione a quota 35% del pacchetto azionario. Sarà la GTS a «scucire» questo denaro occorrente per dare il via alla ristrutturazione secondo un progetto Cecchetto riveduto e corretto – 180 camere, ampliamento solo a nord dell’hotel: costo circa 7,2 milioni di euro) – progetto che peraltro sta per ottenere la concessione edilizia del Comune? Probabilmente no: su questo «progetto mirato» è probabilissimo l’ingresso di altri soci privati, con denaro fresco. Ed è anche probabile di dover ricorrere, di rinforzo, al credito. Ma il Comune, che ovviamente non può permetterselo, non dovrà metterci un solo euro.
Sarà invece interessante vedere se nelle potenzialità dell’hotel Lido – dopo tante teorie gratuite – ci crederà l’imprenditoria rivana. Se così fosse la Hotel Lido Palace Hotel srl potrebbe diventare l’esempio da seguire anche per altri immobili pubblici che il Comune da solo non è in grado di rimettere in sesto, primo fra tutti la Spiaggia degli Olivi. Nella complessa vicenda della cosiddetta sinergia pubblico-privato – tanto decantata a Riva, ma finora avara di risultati concreti – si apre dunque una fase nuova. Se sono rose…