Rassegna stampa

La grande attesa delusa: padiglione da 17mila mq

Cosimo Lacirignola lo chiama positioning e per la fiera del Levante che guida solo da qualche settimana significa che la partita è complessa, lo scenario va studiato e i segnali emergeranno solo tra un anno, quando andranno a regime le prime novità. Fino ad allora la più classica delle transizioni da una gestione all’altra, dalla fiera del futuro a quella del passato guidata da Luigi Lobuono e conclusasi con accordi con 18 fiere dei Balcani e del Mediterraneo, un giro di affari di 23 milioni di euro (stabile nel 2005 e nel 2006) e conti tornati in nero, per un biennio, per quasi 250mila euro, prima di richiudersi in rosso per 1,2 milioni di euro nel 2006, a causa soprattutto dell’esodo incentivato di 15 dipendenti.

Per il nuovo positioning sono indispensabili interventi strutturali sul quartiere fieristico di 120mila mq coperti, più 150mila scoperti, oggi compresso e circondato dalla città, ma da 5 anni è chiuso nei cassetti un progetto di ristrutturazione da 100 milioni di euro. Sarebbe perciò già un risultato, e Lacirignola ci spera, se nel 2007 si bandisse la gara e si aggiudicassero i lavori, per 25 milioni di euro, di realizzazione ex novo di un modulo espositivo in continuum da 17mila mq.

Il sistema delle imprese però chiede rassegne specializzate, di breve durata, aperte a un pubblico selezionato e molto motivato. E che all’estero, come è accaduto in Albania, deve avere un ruolo di avanguardia in aree e mercati nuovi. Le novità, nel 2008, potrebbero riguardare rassegne a tema (innovazione tecnologica, qualità della vita, gusto) e ovviamente saloni specializzati e moderni su agricoltura e agroalimentare, settori di elezione di Lacirignola che guida dal 1987 l’Istituto Agronomico del Mediterraneo di Valenzano (150 studenti di 21 Paesi) ed è responsabile dei Rapporti internazionali del ministero delle Politiche Agricole. Insomma una vasta esperienza internazionale per fare della fiera la «Farnesina di Puglia», come l’ha definita il governatore regionale, Nichi Vendola. Nella nuova "vision" non mancano le alleanze a rete con altre fiere italiane (Rimini, Verona, Roma, Napoli e Palermo), un obiettivo difficile e poco riuscito nelle precedenti gestioni, e l’impegno ad aprire il sistema Puglia ai mercati nuovi di India, Cina e Russia.

In agenda il progetto, vecchio di anni, di un centro congressi da 3mila posti (mancano però progettazione, piano dei costi e fonti di finanziamento dell’opera) e l’atteso riordino legislativo del sistema fieristico che la Regione promette per il 2007. Dovrebbe prevalere il modello milanese di trasformare l’ente pubblico in Spa mentre una fondazione conserva tutte le proprietà mobiliari e immobiliari. Un modello che piace a Lacirignola. Poi la Spa – dice l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Sandro Frisullo – sarà aperta ai privati sulla base di una gara di evidenza pubblica, di tipo europeo.
IL PODIO 2006
I visitatori in eventi aperti al pubblico e var.% sul 2005

1 milione

Fiera del Levante-Campio- naria di settembre (+5%)

198mila

Expo-Levante (+1%)

3mila

Bianco Casa Mediterraneo (+30%), per operatori

– Le novità 2007 più attese: Agrifmed; Motus; Bimbinfiera
Di nuovo a Tirana
– Il «positioning» ricercato da Lacirignola avrà effetti sull’offerta espositiva che quest’anno non ha novità con la conferma della fiera a Tirana (tra maggio e ottobre), di alcuni appuntamenti classici (BiancoCasa, ExpoLevante, ExpoTurismo, Modamare) e ovviamente della Campionaria di settembre (un milione di visitatori nel 2006), un modello di fiera generalista che non ha eguali in Europa (nella foto Vittorio Emanuele III a una Fiera del Levante alla fine degli Anni 20). (V.Ru.)

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