
La fiera unica «cancella» Ancona
L’obiettivo è quello di arrivare al primo closing entro fine agosto, così da partire operativamente ai primi di settembre con una Spa che avrà sede legale ad Ancona e due sedi operative: Pesaro e Civitanova (Mc).
Dopo la delibera del 28 giugno con cui la giunta regionale ha deciso la soppressione dell’ente fieristico regionale (Erf), ha subito un’improvvisa accelerazione la costituzione della nuova fiera unica, che prenderà il nome di “Fiera delle Marche” (e non più “Fiere dell’Adriatico” come deciso fino a qualche mese fa) e dovrà riunire in sé tutta la gestione delle attività fieristiche marchigiane, finora svolte proprio dall’Erf (che gestisce i quartieri di Civitanova e Ancona) e da Fiere di Pesaro.
Nei giorni scorsi una delegazione ha fatto visita a Palazzo Raffaello per esporre il progetto di costituzione della nuova Spa cui la regione stessa dovrebbe partecipare. Non ci sarà nessuna newco, ma sarà Fiere di Pesaro Srl a cambiare nome, ragione sociale e statuto per prevedere l’ingresso di nuovi soci accanto all’attuale socio unico, che è la Camera di commercio di Pesaro.
Così facendo si sono voluti sostanzialmente evitare tutti i possibili intoppi per arrivare il più presto alla fase operativa della nuova società che all’avvio avrà un capitale sociale di 1,5 milioni suddiviso in 1.500 azioni da mille euro. Regione, camera di commercio di Pesaro e, cumulativamente, province e comuni capoluogo avranno quote paritarie (coprendo una parte preponderante del capitale). Le altre camere di commercio dovranno completare il quadro, anche se in maniera differente: di più la Cdc di Ancona; a seguire, in una scala di valori, quella di Macerata e poi Ascoli e Fermo.
I tempi a questo punto diventano dirimenti. L’obiettivo iniziale è quello di arrivare ad avere entro agosto il 25% del capitale versato: condizione prevista dal diritto societario per poter partire. In questo modo le possibili difficoltà sul versante degli enti pubblici verrebbero a essere inizialmente compensate dalla maggiore velocità di reazione delle Cdc. Le quali avranno un peso particolare – perlomeno a livello formale – sulla nomina del consiglio d’amministrazione che avrà tre componenti, espressione di Ancona, Pesaro e Macerata. Proprio dalla Cdc del capoluogo arriverà l’indicazione per il primo presidente. A questo consiglio di amministrazione si aggiungerà l’amministratore delegato, un collegio sindacale (il cui presidente sarà nominato dalla regione) e un comitato d’indirizzo. In quest’ultimo organismo – che entro luglio di ogni anno dovrà dare indicazioni sul calendario delle manifestazioni fieristiche – saranno presenti i direttori delle camere di commercio e degli assessorati regionali competenti in materia di internazionalizzazione e promozione economica. A presiederlo sarà l’assessore regionale alle Fiere.
Bocche cucite sul business plan, sul piatto restano la questione del personale e quella dei quartieri. Sul primo fronte, il personale dell’Erf (13 dipendenti) passerà alla regione oppure, su base volontaria, alle dipendenze della nuova Spa, insieme con i 3 dipendenti di Pesaro. Per quanto riguarda invece i quartieri – il principale punto sul quale era naufragato il progetto della passata giunta – la nuova società potrà contare sui padiglioni di Pesaro e Civitanova. I padiglioni saranno utilizzati a fronte del pagamento di un affitto alla fondazione Patrimonio Fiera (per quanto riguarda Pesaro) e alla regione (per quanto invece concerne Civitanova). Ancona – i cui padiglioni sono finora ospitati nel porto ma con l’obbligo di andare via entro il 2013 – andrà invece sostanzialmente a perdere il suo quartiere fieristico.
A questo punto che fine farà la Fiera della pesca, vero fiore all’occhiello della parte “anconetana” di attività fieristica? Per il momento è allo studio un format in grado di valorizzare la costa e le strutture portuali di Ancona e Fano.
andrea.biondi@ilsole24ore.com
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LE TAPPE
Gli inizi. Nel 1997 nasce l’Ente regionale per le manifestazioni fieristiche (Erf). Con la legge regionale 24/2004 si prevede la sua trasformazione in Spa
Anni di progetti. Almeno dal 2006 va avanti in maniera serrata il discorso sulla fusione delle due realtà fieristiche delle Marche: l’Erf (che gestisce Ancona e Civitanova) e Fiere di Pesaro. Nella primavera del 2009 si era arrivati a una bozza di statuto che prevedeva “Fiere dell’Adriatico Spa”, società di 2 milioni di capitale con dentro Erf, Cdc ed enti locali
La svolta. Il 28 giugno, con la delibera 1026, la giunta prevede la soppressione dell’Erf e la «partecipazione alla costituzione di una società per l’esercizio unitario dell’attività di organizzazione di manifestazioni fieristiche finalizzate alla promozione dell’immagine delle Marche, delle sue imprese e dei suoi prodotti»