
La Fiera spicca il volo
Un 2004 all’insegna del cambiamento. Dopo la trasformazione in Spa, avvenuta nel novembre del 2003 (soci sono il Comune, la Provincia e la Camera di commercio di Pordenone, la Provincia di Udine, Friulcassa), per la Fiera di Pordenone l’anno in corso si prospetta come un periodo di evoluzione alquanto marcato.
É la conseguenza del positivo andamento economico dell’Ente negli ultimi anni: il fatturato è passato infatti da 5,2 milioni nel 2001 a quasi 5,8 milioni nel 2003 (+11,5% in due anni) e il numero degli espositori è gradualmente salito, arrivando l’anno scorso a 1960; è cresciuto anche il numero delle rassegne, soprattutto quelle specialistiche, fino a un totale di 14 manifestazioni previste nel corso del 2004.
A questa serie di dati positivi si accompagna la necessità di dare adeguate risposte alle esigenze emergenti, prima tra tutte quella di risolvere alcune criticità funzionali. Per questo il Consiglio di amministrazione ha approvato un piano operativo di interventi per 4 milioni e 500 mila euro, che contempla in particolare la costruzione di un nuovo padiglione di 3mila metri quadrati, e ha preso in esame un secondo lotto di lavori per altri 2 milioni, allo scopo di far fronte a interventi quali un nuovo parcheggio e una nuova biglietteria.
«Ci si aspetta molto – sottolinea il presidente Alvaro Cardin – dalla trasformazione in Spa: la Fiera deve proiettarsi a livello internazionale, dev’essere capace di confrontarsi con la concorrenza e in grado di generare profitti sia dall’attività di gestione del quartiere sia dalla fornitura di servizi agli espositori e agli operatori. In tutto ciò un ruolo importante lo svolgono da un lato la qualità delle strutture del comprensorio, dall’altro la bontà delle proposte espositive».
Così si spiegano le linee di sviluppo della nuova amministrazione che, nel pianificare i programmi per il prossimo triennio, ha rilevato come l’interesse del pubblico vada sempre più indirizzandosi verso le manifestazioni monotematiche o settoriali, a discapito delle tradizionali fiere campionarie. «Cercheremo allora – spiega Cardin – di rafforzare la specializzazione di ogni evento, senza però stravolgerne la connotazione tipica: l’obiettivo è quello di mantenere sempre appetibili le manifestazioni, considerando il fatto che la concorrenza, in particolare quella delle sedi cosiddette “despecializzate”, si fa sempre più serrata. Per differenziarsi, diventa allora necessario individuare e realizzare ogni volta elementi di novità che costituiscano il valore aggiunto offerto al pubblico».
Un esempio di questa strategia è rappresentato da Sicailux, il nuovo Salone dei componenti e accessori per l’illuminazione, previsto a novembre, ma la politica della Fiera è anche quella di apertura verso l’Europa: ne sono un esempio le relazioni di collaborazione diretta con la Fiera di Barcellona e con quella di Cracovia, due piazze fieristiche che costituiscono opportunità per nuovi business. Non manca infine un preciso ruolo in chiave politica: Pordenone Fiere vuole infatti essere un attore protagonista nell’attuazione delle politiche di sviluppo territoriale, con attenzione e sensibilità verso le problematiche della Regione, ma anche con un occhio di riguardo al processo di sviluppo dell’Euroregione caldeggiata dal presidente Illy.