
La fiera di Verona cerca alleanze
MILANO *c Investimenti per 85 milioni di euro in quattro anni (2004-2008), lancio di cinque nuove manifestazioni, ampliamento del quartiere, crescita del fatturato complessivo e di quello generato dai servizi, alleanze con altri enti espositivi.
Questi i punti salienti del piano industriale 2004-2008 di Verona Fiere, approvato dal consiglio di amministrazione, che punta a consolidare nei prossimi anni il ruolo guida dell’ente scaligero nei settori di riferimento: agroalimentare (Fieragricola); edilizia-costruzioni (Samoter, Marmomacc); mobile-arredo (Abitare il tempo).
Obiettivo di Verona Fiere, spiega il direttore generale Giovanni Mantovani, è destinare risorse consistenti al proprio potenziamento per fronteggiare al meglio la concorrenza e per rafforzare la posizione sul mercato nazionale, dove occupa la terza piazza per fatturato (54 milioni di euro nel 2002) e per dotazione di infrastrutture espositive (97mila metri quadrati coperti e 117mila scoperti). «Inoltre Fiera di Verona – ricorda Mantovani – gestisce cinque manifestazioni tra le prime 20 in Italia: Vinitaly, Fieragricola, Samoter, Marmomacc e Transpotec & Logitec». Il piano industriale, aggiunge il presidente Luigi Castelletti, prevede una progressiva crescita dei principali indicatori economico-finanziari. Il totale degli investimenti si attesterà, entro il 2008, a 85 milioni di euro: per coprire tale cifra non s’ipotizzano aumenti di capitale, ma si prevede di utilizzare la cassa e ricorrere all’autofinanziamento. Il volume d’affari passerà da 54 a 98 milioni di euro, con una incidenza dei ricavi da servizi in aumento dal 18% del 2002 al 39% del 2008. Le proiezioni prevedono anche un incremento dei metri quadrati venduti dai 618mila del 2002 agli oltre 810mila del 2008.
Il margine operativo lordo (mol) raggiungerà i 40 milioni di euro contro il 26 del 2002, mentre l’utile lordo evolverà da 6,4 milioni di euro a 8,9 milioni di euro nel 2008. L’utile netto, invece, aumenterà da 5,4 a 8,9 milioni di euro.
Verrà avviato lo start-up di cinque nuove manifestazioni fortemente legate al core business di Veronafiere: la meccanica agricola, la filiera dell’ortofrutta, le tecnologie agroalimentari, il cibo di qualità e il benessere.
Il piano industriale accenna anche «a possibili alleanze con fiere italiane ed europee». «Stiamo dialogando – ammette Mantovani – con altre fiere venete ma anche con fiere emiliano-romagnole (Bologna, Rimini) per capire se sono interessate a gestire, insieme a noi, iniziative nell’Est Europa. Sul fronte interno, sarebbe interessante aprire un canale con la nuova fiera di Roma, in funzione dal 2006: si potrebbero studiare sinergie nel settore delle rassegne dedicate al consumo».