
La Fiera di Roma accelera sulle nomine
Laura Serafini
ROMA
Il primo incidente diplomatico tra il vecchio e il nuovo che avanza negli equilibri di potere della Capitale si è consumato – proprio l’altro ieri – nella partita delle nomine della Fiera Roma srl, la società che gestisce il nuovo polo fieristico romano. Una realtà dalle dimensioni contenute rispetto ad altre partecipazioni del Comune (ha chiuso il 2007 con un fatturato di 34 milioni e perdite per 20 milioni), ma sulla quale la tensione è forte perché vanno decise strategie future e modalità di raccolta dei forti innesti di capitale di cui lo sviluppo del polo fieristico di Roma necessita.
La Fiera Roma srl, dopo l’uscita (tutt’altro che cordiale) del costruttore Pierluigi Toti dal capitale nel marzo scorso, è oggi controllata al 100% dalla Fiera di Roma spa, che a sua volta fa capo alla Camera di Commercio (47,4%), Comune di Roma (27,6%), Regione Lazio e Sviluppo Lazio (entrambe con il 12,4%) e poi a soci minori, tra cui l’Unione industriali di Roma (0,008%). Da ormai qualche tempo circolavano indiscrezioni a proposito dell’intenzione dell’azionista Fiera spa di rimuovere l’a.d. della srl, Marco Sogaro, già direttore generale della Fiera Milano vicino a Comunione e Liberazione, chiamato a Roma nel 2005. Ma nelle ultime settimane c’è stata un’accelerazione, fino a quello che ambienti vicino a Gianni Alemanno riferiscono sia stato vissuto dal neo sindaco come un vero blitz.
La Fiera spa, come riportato nei giorni scorsi da IlSole24ore, aveva convocato – verbalmente – l’assemblea della srl il 29 aprile in prima convocazione e il 30 in seconda con i seguenti punti all’ordine del giorno: nomina del consiglio di amministrazione, modifica dello statuto e approvazione del bilancio 2007. La spa aveva già deciso tutto: integrare il cda con due consiglieri (dopo l’uscita del rappresentante di Toti) e con l’ingresso del nuovo a.d. in pectore, Luigi Mastrobuono, già vice direttore generale di Confindustria ed ex a.d. della Fiera di Bologna.
Per questo motivo il presidente della Camera di Commercio, Andrea Mondello, aveva sentito il bisogno, dopo il risultato delle votazioni del 13 e 14 aprile che avevano date buone chance allo sfidante della Pdl in vista del ballottaggio, di telefonare ad Alemanno per comunicargli le intenzioni. Il futuro sindaco aveva suggerito di aspettare, invocando ragioni di fair play. Per tutta risposta la Fiera spa ha deciso, invece, di stringere i tempi: lunedì pomeriggio si è riunito il cda della spa e a seguire l’assemblea della Fiera srl per sancire le nomine.
In quota Camera di Commercio sono stati proposti consiglieri Roberto Bosi (presidente riconfermato), Luigi Mastrobuono (ben visto anche dall’Unione industriali di Luigi Abete); per il Comune di Roma Ottavia Zanzi (a.d. della Fiera spa) e per la Regione Giuseppe Roma. Sogaro è fuori, ma per sancire la nomina di Mastrobuono ad amministratore delegato dovrà riunirsi il cda della srl, che però al momento non risulterebbe ancora convocato. I margini a disposizione del nuovo sindaco per cambiare gli assetti sembrano pochi: lo statuto (per quanto sia stato modificato lunedì per cancellare i diritti sulle nomine riconosciuti a Toti) prevede che il cda prenda le decisioni a maggioranza: dunque, anche se la Zanzi votasse contro (e sarebbe comunque singolare da parte dell’a.d. della spa) a favore ci sarebbero 3 voti su quattro. La sensazione dello sgarbo per il nuovo primo cittadino però resta: ancor di più se si considera che l’assemblea della srl lunedì è iniziata proprio mentre l’esito delle scrutinio evidenziava, ormai con poco margine di errore, la vittoria di Alemanno.
I CONTI
34 milioni
Il fatturato 2007
Il bilancio chiuderà con una perdita di circa 20 milioni
36
I padiglioni entro il 2009
Ai 14 già attivi se ne aggiungeranno altri 22
335 milioni
Investimenti
L’investimento totale, nell’ambito del quale le joint venture del piano industriale 2007 pesano per 24 milioni