
La Fiera di Cuneo non sente la crisi
La Grande fiera d’estate apre i battenti dell’edizione numero 34 e si propone come vetrina nel Nord Ovest per le aziende che vogliono farsi trovare pronte alla ripresa del dopo-ferie: da domani a domenica 6 settembre l’area Miac, alle porte di Cuneo, ospita la kermesse con mille stand (770 coperti e 230 esterni) per oltre 500 espositori, con un trend di presenze che negli ultimi anni si è sempre attestato al di sopra dei 100mila ingressi complessivi (a pagamento).
Una vetrina che è specchio dell’economia e risente ovviamente delle difficoltà attraversate dal comparto manifatturiero e del calo dei consumi: «Anche quest’anno abbiamo avuto un feedback costante e attento con il mondo delle imprese – spiegano i due patron della Grande Fiera d’Estate, Giuseppe e Massimo Barolo –, registriamo gli effetti della crisi, ma in misura differente rispetto a quanto potessimo temere. Ci sono stati tempi leggermente più lunghi nelle conferme di adesione e c’è stato un buon ricambio tra gli espositori, superiori ai livelli fisiologici di anni precedenti, ma alla fine il rapporto tra abbandoni e nuovi inserimenti è positivo per la qualità della kermesse».
La scommessa è sempre quella di unire tradizione e innovazione, di non togliere alla fiera cuneese elementi ormai portanti ma anche di inserire di volta in volta novità che traccino l’evoluzione dell’appuntamento: le tendenze dell’abitare e dell’innovazione tecnologica, l’attenzione per risparmio energetico e fonti rinnovabili, la presenza delle istituzioni (in prima linea la Regione Piemonte, con un ampio spazio dedicato a mobilità sostenibile e agroenergie, ma anche Provincia, Cciaa e Comune di Cuneo con l’Atl Cuneese per la promozione del castagno) e delle associazioni di categoria. In una strategia che guarda anche Oltralpe, con il consolidamento del rapporto avviato lo scorso anno con la Camera di Commercio Italiana di Nizza e con operatori economici della Costa Azzurra.
Fa.Br.
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