
La Fiera del mattone
Alla costruzione della Nuova Fiera di Roma, che è stata inaugurata giovedì 20 aprile, con un investimento iniziale di oltre 355 mln di euro, hanno pensato i fratelli Toti, con la loro Lamaro appalti. Ora il problema che si presenta alla Fiera di Roma spa, la holding che controlla i due poli fieristici cittadini, è la valorizzazione della vecchia struttura, che si trova sulla Cristoforo Colombo. Gli advisor sono già al lavoro, ma per la formulazione definitiva di un progetto occorrerà tenere presente diversi aspetti, primo tra tutti quello sull’impatto ambientale che la dismissione del complesso fieristico capitolino e la sua riqualificazione possono provocare al quartiere. È questo uno degli aspetti più importanti su cui si stanno confrontando gli advisor, con il Comune di Roma e la Camera di Commercio (azionisti rispettivamente con il 27,6% e con il 47,4%). La holding che controlla la fiera, vorrebbe massimizzare la cessione e la conversione del complesso immobiliare, in modo da coprire almeno le linee di credito che Banca di Roma e Mcc hanno garantito per la costruzione della Nuova Fiera, circa 70 milioni di euro. Il finanziamento erogato sarà rimborsato dalla holding, attraverso un piano di finanziamento pluriennale, garantito dalle entrate derivanti dalla gestione del nuovo centro fieristico, ma anche dai mezzi finanziari che arriveranno dalla dismissione della vecchia fiera. Il ritorno economico però potrebbe aggirarsi secondo quanto risulta a Milano Finanza su una forchetta che va dai 70 ai 130 milioni di euro, in base alle delibere che l’amministrazione comunale deciderà di prendere sul piano regolatore del quartiere, e che potrebbero dare o meno il via libera ad un’aumento della cubatura del complesso della Cristoforo Colombo, che attualmente misura circa 288 mila metri. L’eventuale ampliamento darebbe di fatto la possibilità di costruire di più, con un significativo ritorno per gli azionisti. Ma non solo. Infatti oltre al quanto costruire, si sta ragionando, in queste proprio in queste settimane, su cosa costruire. Le opzioni allo studio sono diverse. Infatti si parla di realizzare nuovi uffici per la regione, o la costruzione di un centro residenziale. Ma il dossier prevede anche una valorizzazione dell’area che, oltre a residenziale e commerciale, indica anche una parte da destinare ad uso alberghiero, oltre che delle aree destinate a parco. In ogni caso per l’assegnazione del complesso della vecchia Fiera di Roma, bisognerà attendere la seconda metà del 2007, quando dovrebbe essere indetta una gara per l’affidamento dei lavori. Nomi ancora non se ne fanno, ma di sicuro il riassetto societario della Fiera, prevede che la proprietà del complesso resti in mano alla spa, mentre la gestione sia affidata alla srl di cui Pierluigi Toti è vicepresidente. (riproduzione riservata)