Rassegna stampa

La Fiera del libro inizia bene: lettori in crescita

TORINO *c Milleduecento sigle editoriali, più di un milione di libri in esposizione: il Lingotto si prepara a onorare la Fiera del Libro che, da quest’anno, è diventata maggiorenne. La manifestazione (che apre oggi e durerà fino a lunedì con orario continuato dalle 10 alle 22,30), infatti, è giunta alla diciottesima edizione.
Non cambia la formula ideata e fortemente sostenuta in questi anni dal direttore editoriale della Fiera, Ernesto Ferrero: un Paese ospite che mette in vetrina la propria produzione editoriale – quest’anno è la volta del Portogallo, in attesa che, nel 2007, sotto la Mole approdi il Brasile -; un tema conduttore, che è stato individuato nel sogno, declinato in tutte le sue metafore. La Fiera ha avuto un prologo ieri con la serata dedicata, al Teatro Carignano, alla poetessa polacca Wislawa Szymborska, premio Nobel per la Letteratura 1996. Ma la Fiera non è l’unico motivo d’orgoglio culturale per Torino: il capoluogo piemontese ha anche ottenuto dall’Unesco per il periodo aprile 2006 – aprile 2007 lo status di “capitale mondiale del libro”, dopo Alessandria d’Egitto, Madrid, Nuova Dehli, Anversa e Montreal, in partnership con Roma.
Il prestigioso riconoscimento è un ulteriore segno del fatto che a Torino funzionano le strutture culturali. Ma la formula della Fiera non è esente dal sollevare qualche perplessità. Il Lingotto in questi giorni si trasforma in una grande libreria, dove, è vero, è possibile per il grande pubblico incontrare gli autori più noti, ma forse non è un appuntamento che fa gola più di tanto agli operatori, che dirottano su Francoforte, e soprattutto, negli ultimi anni, a Londra. Non sarebbe male incominciare a pensare anche a un appuntamento più concentrato sul prodotto editoriale, pensato per contattare agenti ed editori stranieri per vendere i nostri libri, che normalmente faticano a uscire dai confini italiani. Alla Fiera c’è uno spazio business to business creato espressamente (al padiglione 5), ma molti editori non sono ancora soddisfatti.
Buone notizie, intanto, sul fronte della lettura. Sembra che, dopo le flessioni della fine degli anni 90, i lettori siano in crescita. Secondo i più recenti dati dell’Associazione italiana editori, legge all’anno poco più di un italiano su due (il 53,2% della popolazione con più di 6 anni): la crescita rispetto del 2003 sul 2002 è del 2,5 per cento. In tutto, l’universo dei lettori è di circa 29 milioni di persone, che rappresentano il 41,4% della popolazione. Numeri questi che non mutano le caratteristiche strutturali di un mercato il cui perimetro è tra i più ristretti tra i Paesi europei (dietro l’Italia si collocano Portogallo e Grecia).
Cresce, secondo l’Aie, anche il mercato librario. Rispetto al 2003 (3.645 milioni euro), le prime stime parlano di un +3,2%, attestandosi sui 3.760 milioni. In particolare è stato il segmento della varia a far segnare un +5,5% a valore e un +2,2% a copie (da questo valore restano escluse le vendite di libri in edicola assieme ai quotidiani). Continua a latitare la legge sul libro, evocata – invano – da tutti, per almeno provare a favorire l’aumento dei lettori.

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