
La Fiera blocca la darsena in attesa del nuovo Cda
Solo il rinnovo dei vertici di Fiera di Genova sembra ormai poter sbloccare il bando di gara per assegnare la gestione della nuova darsena del complesso fieristico. Ne appaiono convinti sia i vertici dell’Autorità portuale di Genova, ente firmatario del bando che si appresta ad alienare la sua quota di partecipazione alla Fiera, sia gli amministratori comunali che, in merito al futuro della darsena, condividono il disegno della port Authority.
Materia del contendere è un’area demaniale, all’interno della Fiera, in grado di ospitare 40 maxiyacht e 110 barche più piccole e con un indotto potenziale sul territorio di 10,8 milioni. Un’area che la società Marina Fiera spa, formata dalla Fiera stessa e da Ucina, la Confindustria nautica, si candida a gestire. Ma che il presidente dell’Autorità portuale, Luigi Merlo, vuole aggiudicare attraverso una gara pubblica. Percorso che Fiera avversa, obiettando che affidare a un eventuale soggetto esterno la gestione dello spazio rischia di mettere in pericolo l’organizzazione del maggior evento fieristico genovese: il Salone nautico.
Il Comune, da parte sua, in accordo con il porto, ha approvato specifiche urbanistiche per l’area, che consentono la costruzione di piccoli edifici (bar, ristoranti e spazi per servizi alla nautica) nonché un collegamento di viabilità pubblica con piazzale Kennedy, antistante il complesso fieristico. Un provvedimento contro cui il Cda della Fiera, nonostante conti fra gli azionisti sia il Comune (32%) che l’Autorità portuale (2%), ha presentato ricorso al Tar della Liguria. La mossa ha bloccato completamente l’iter del bando già in ritardo rispetto ai tempi auspicati (doveva essere pubblicato entro l’estate scorsa).
«Aggiudicare la gestione della darsena a un soggetto esterno – afferma Merlo – non inficia un bel nulla, tantomeno il Nautico. Nel bando, che recepisce gli orientamenti dati dal Comune alla zona, è previsto che chiunque vinca la gara debba lasciare libera l’area per i 45 giorni precedenti il salone. In ogni caso, abbiamo nominato l’advisor Mazars per quantificare il valore del nostro 2% di partecipazione alla Fiera, che sarà venduto con un’opzione a favore dei soci».
«Credo – prosegue Merlo – che Mazars finirà il suo lavoro entro maggio. E a maggio gli attuali vertici della Fiera terminano il loro mandato. Vedremo allora cosa accadrà e se il bando potrà essere pubblicato entro l’estate».
I vertici della Fiera, da parte loro, non commentano la vicenda se non dicendo che «il ricorso al Tar è un fatto cautelativo». Intanto la Spa nata per la darsena sta cercando soci privati da coinvolgere nella gestione dell’area.
Ma il vicesindaco di Genova, Paolo Pissarello, sia pure con diplomazia, appare tutt’altro che soddisfatto delle decisioni prese dal Cda della partecipata. «La scelta del Comune – afferma – è stata di tipo urbanistico. Abbiamo previsto una passeggaiata che si collega a piazzale Kennedy, creando così un’ideale prosecuzione della promenade di corso Italia. E poi, sulla darsena, costruzioni di modeste dimensioni. È stato il consiglio di amministrazione della Fiera a decidere il ricorso al Tar; gli organi che guidano una società hanno il diritto-dovere di fare scelte. A maggio verrà il momento in cui parlerà l’azionista».
r.deforcade@ilsole24ore.com
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