
“La Fiera affida tutto all´esterno”
La gestione della Fiera del Levante arriva sui tavoli di Emiliano e Divella. Sotto accusa, le esternalizzazioni “selvagge” volute dall´attuale dirigenza”. Comune, Provincia e Camera di Commercio sono i soci fondatori dell´ente e a loro si rivolgono, con una lettera aperta approvata dall´assemblea dei lavoratori di ieri, i sindacati per segnalare cosa starebbe accadendo in Fiera in questi giorni. “Dopo aver affidato ? scrivono la Rsu e i sindacati Cgil, Cisl e Ugl – a un consulente esterno sia Edilevante Costruire che Agrilevante, in questi giorni si stanno perfezionando le procedure per il mandato allo stesso consulente del settore commerciale di Expolevante, realizzando di fatto l´esternalizzazione del 60% del core business aziendale, con provvigioni del 15% sul portafoglio clienti”. La consulenza è stata affidata alla società di Sergio Ustignani, organizzatore di eventi originario di Ravenna. “In più ? denunciano i sindacati ? l´ente ha comunicato, nel corso di una riunione che si è tenuta presso l´Assindustria con il segretario generale della Fiera, di voler esternalizzare anche il servizio vigilanza del quartiere e poi alcune funzioni del servizio tecnico, definito ora “gestione patrinionio” e “allestimenti”. La lettera è stata inviata ai soci fondatori che dovranno indicare, nei prossimi giorni, i componenti del consiglio di amministrazione, scaduti dopo le elezioni. “Facciamo appello a Emiliano e Divella ? dice Gaetano Ferrigni, segretario generale della Fisascat Cisl ? perché la fiera continui ad essere il volano del lavoro per la Puglia. Se così non deve essere, diventando una scatola cinese da svuotare dove alla fine rimarrà il solo segretario generale, allora è meglio che si cerchino altre strade. Non si capisce cosa debba fare una Fiera se non vendere spazi, con i quali si attirano i visitatori e assicurarne gestione e sorveglianza: sono le basi di qualsiasi esposizione campionaria o specializzata”. Secondo i sindacati infatti “quando si affida ad altri il core business di un´azienda, è meglio che qualcuno intervenga per porre fine a tutto questo”. Dati alla mano, i lavoratori sostengono che “il processo di selvaggia terziarizzazione sia improduttivo e controproducente, portando nelle mani del consulente esterno il portafoglio clienti senza aumentare le superfici fatturate, trasferendo di fatto il 15% in commissioni da Bari a Ravenna”. Prima dell´arrivo dei consulenti erano gli uffici dell´ente a trattare direttamente con gli espositori, mentre ora sono terzi a diventare “interlocutori primari dei potenziali espositori e quando gli interessi del gruppo rappresentato muteranno destinazione geografica per migrare in altre sedi il nostro ente rimarrà “in braghe di tela””. Insomma, chi oggi tratta in nome e per conto della Fiera domani, cambiando incarico, potrebbe trasferire in altre esposizioni il portafoglio clienti ottenuto e pagato dalla Fiera. La conclusione dei sindacati è in un appello e in una domanda: “Un ente pubblico economico come la Fiera ha il dovere di considerare i costi economici, che a noi risultano incongrui, e quelli sociali di operazioni con cui si esporta plus valore al di fuori del territorio?”.