Rassegna stampa

La Cina riapre a Ecomondo

Ecomondo torna in Cina. Dopo la fortunata esperienza del 2004, la rassegna riminese sarà nuovamente a Shanghai dal 27 al 30 giugno con la seconda edizione di “Ecomondo China” per partecipare all’International Trade Fair for Environmental Protection – Ifat China 2006, la più importante manifestazione asiatica dedicata all’ambiente, promossa dalla Fiera di Monaco. Luciano Morselli, responsabile del comitato scientifico di Ecomondo, è membro del board scientifico della manifestazione, mentre negli spazi di “Ecomondo China”, che costituiranno anche un’importante vetrina per molte imprese italiane, sarà organizzato un convegno internazionale sul tema della gestione integrata dei rifiuti con un approfondimento su un argomento a cui i cinesi ultimamente sono molto interessati: lo smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici. “Questa seconda edizione – spiega Lorenzo Cagnoni, presidente di Rimini Fiera – consolida e fortifica i nostri rapporti con i colleghi della Fiera di Monaco, titolari del salone triennale più importante al mondo nel settore ambiente e smaltimento: si intensifica il nostro cammino di internazionalizzazione e, grazie al sostegno della regione Emilia Romagna, siamo nelle condizioni di offrire alle imprese italiane un palcoscenico strategico per lo sviluppo del loro mercato”. Non basta: ” la tutela dell’ambiente in Cina, – continua Cagnoni – è un argomento di strettissima attualità considerato l’impetuoso sviluppo industriale che sta interessando questo Paese”. Infatti, la Cina non si smentisce nemmeno per quanto riguarda questo settore, in cui secondo il piano industriale quinquennale 2001-2005 ha investito circa 85 miliardi di dollari e investimenti altrettanto cospicui sono previsti anche nei prossimi anni. Una ghiotta occasione per le imprese italiane che offrono servizi e tecnologie in campo ambientale, tanto più che a gennaio la Cina ha dato il via “all’anno dell’Italia”, segno dell’interesse che rivestono per le autorità cinesi i progetti avviati con il nostro paese per orientare la crescita economica del gigante asiatico nel senso dello sviluppo sostenibile: si parte dal padiglione italo-cinese ecoefficiente nel cuore dell’università di Tsinghua, con l’uso delle migliori tecnologie e lo sviluppo di una edilizia sostenibile, e dallo studio per l’utilizzazione di fonti rinnovabili in Tibet fino ad arrivare all’implementazione di tecnologie sofisticatissime per la produzione e l’impiego dell’idrogeno nei settori della generazione di elettricità e dei trasporti in collaborazione con la città di Shanghai in previsione dell’Expo 2010 che si svolgerà nella metropoli. A conferma del rapporto sempre più stretto tra i due paesi, il ministero dell’Ambiente italiano, presente a Ifat China come sponsor di Ecomondo China, sta lavorando da 5 anni a progetti italo-cinesi, con investimenti pari a circa 100 milioni di euro. Tra i settori in cui l’Italia si è impegnata a intervenire ci sono la distribuzione e il trattamento dell’acqua, lo smaltimento e il riciclaggio dei rifiuti, lo sviluppo di tecnologie per la riduzione delle emissioni di gas serra e per il controllo acustico, l’energia da fonti rinnovabili, la bonifica dei siti contaminati, e infine studi e servizi in campo ambientale.

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