
l’intervista Marco Ambrosini presidente di Villa Erba Spa «Non abbiamo voluto altri debiti sulla società»
l’intervista Marco Ambrosini presidente di Villa Erba Spa «Non abbiamo voluto altri debiti sulla società» como Sul caso della struttura «gazebo» Marco Ambrosini, presidente di Villa Erba è esplicito. Dopo il via libera del Comune di Cernobbio, il vertice della società cernobbiese si era dichiarato addirittura pronto a mettere a bilancio 500 mila euro per la realizzazione del nuovo padiglione. I fatti però sono andati diversamente e anche Ambrosini si mette sulle difensive. E’ stato il Cda della società a far naufragare momentaneamente il progetto? Abbiamo la coscienza tranquilla, da 15 anni la manifestazione del tessile d’arredo si svolge a Cernobbio con successo. Il valore che questo patrimonio rappresenta è sotto gli occhi di tutti, di conseguenza gli amministratori della società sono impegnati a supportarlo con tutti i mezzi. Ma come si è concretizzato lo sforzo riguardo il tormentone-ampliamento? Appena arrivata la richiesta di spazi aggiuntivi, ci siamo attivati per elaborare un progetto economico ed architettonico, condiviso anche da «Proposte». A questo punto è stato avviato l’iter per ottenere i permessi necessari all’installazione, ancorché temporanea, del manufatto. Nulla osta arrivato in tempi utili per la realizzazione… Per questo dobbiamo ringraziare il Comune di Cernobbio. Ottenuto l’ok, tutti i soci sembravano disposti ad investire i 500 mila euro necessari alla realizzazione dell’impianto. Qualcuno ha cambiato idea durante la riunione del 13 febbraio? Alcuni consiglieri, pur dichiarando la necessità di sostenere la fiera, hanno ritenuto che non era il caso di aumentare ulteriormente lo stato di indebitamento societario. Allora cosa si è deciso? Presente il vertice di Ascontex, di fatto maggior azionista della fiera, il consiglio ha chiesto a «Proposte» l’acquisto diretto della struttura e l’affidamento della gestione a Villa Erba. Come mai l’operazione non è andata a buon fine? Sono stati gli stessi organizzatori di «Proposte» a differire il tutto di un anno. Pensa sia subentrata qualche opposizione interna? Non è un mistero che ci siano degli espositori favorevoli al trasferimento della manifestazione nel polo di Rho-Pero. E’ vero che c’è in ballo il rinnovo del contratto d’affitto e il precario potrebbe essere usato come arma? Sul tavolo c’è la riconferma per altri 6 anni: «Proposte» farà di tutto per spuntare le migliori condizioni e Villa Erba farà altrettanto per non farla scappare. Ne è proprio sicuro? Anche ultimamente il presidente di Ascontex, Piercarlo Viganò, ha dichiarato che Cernobbio rimane la sede ideale. Le sue parole sono degne di fede. S. B.