Rassegna stampa

L’industria farmaceutica tiene il passo dell’export

L’intera filiera dell’industria farmaceutica non sembra risentire della crisi. Anzi. Un quarto delle imprese prevede di aumentare l’export nel primo semestre di quest’anno, mentre sei aziende su dieci pensano di confermare le vendite del 2008. Lo mette in evidenza un rapporto che sarà presentato venerdì a Ipack-Ima, la fiera di riferimento per il packaging in corso di svolgimento alla Fiera di Milano e che si concluderà sabato 28. Questa mattina invece, nell’ambito della manifestazione, si svolgerà in collaborazione con Il Sole 24 Ore il convegno «Più tecnologia, sicurezza & qualità, meno fame nel mondo: dal post-raccolto al consumatore».
I dati dell’osservatorio industriale Pharmintec mettono in evidenza una filiera produttiva che, a dispetto della crisi, sta attraversando un buon momento. In sostanza le imprese dell’indotto farmaceutico risultano meno esposte alla crisi economica attuale rispetto ad altri comparti industriali, nonostante la loro notevole apertura internazionale. Il sondaggio condotto sulle stime del consuntivo 2008 e sulle attese di evoluzione del primo semestre di quest’anno induce a considerazioni di cauto ottimismo, nel senso che la rilevazione non mostra una perdita di fiducia come invece si intravede in altri settori industriali.
La seconda parte del 2008 si è chiusa con una crescita che ha quasi pareggiato il calo del fatturato totale mostrato dal 38% del campione: tale stima è positiva se consideriamo le esportazioni che chiudono l’anno con un saldo positivo tra ottimisti e pessimisti. I più elevati indicatori di stabilità congiunturale riguardano la tenuta dell’occupazione.
Il dato consuntivo medio trova conferma in tutti e tre i settori in cui si articola la fliliera: tanto nel caso dei macchinari, quanto in quello dei materiali che in quello dei servizi si nota lo stesso percorso positivo di uscita dal 2008: «Il settore dei servizi – nota il rapporto – ha avuto una congiuntura più positiva degli altri, soprattutto sul fronte dell’export e dell’occupazione».
Buone, come accennato, anche le aspettative di crescita: «La sensazione negativa – scrivono i ricercatori – che si sta diffondendo in tutto il sistema industriale è per ora presente soltanto per il fatturato totale atteso debole per il primo semestre 2009, mentre la domanda estera rimane sostenuta e le esportazioni dovrebbero tenere i buoni livelli già raggiunti nel 2008. Inoltre l’occupazione rimarrà stabile per i tre quarti del campione: è un’ulteriore conferma del contributo della manodopera qualificata al raggiungimento del vantaggio competitivo dell’impresa, sempre più basato sulle variabili relative alla qualità del prodotto e alla personalizzazione della produzione, elementi che necessitano di personale molto qualificato e di difficile reperimento sul mercato del lavoro». Una situazione analoga, concludono i ricercatori, la troviamo anche nell’analisi disaggregata dell’intera filiera per tipologia settoriale, al cui interno si notano comunque alcune piccole differenze: il settore dei servizi si attende una dinamica relativamente buona del fatturato totale mentre il comparto dei macchinari ha aspettative positive sul versante della domanda estera.
R. E.

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