
L’impresa chiede meno eventi con più qualità
Anche il mercato fieristico si sta globalizzando a forte velocità e l’Europa sta perdendo quella centralità che l’ha sempre caratterizzata nel favorire l’incontro tra domanda e offerta a livelli internazionali. Questa situazione induce a rivedere le strategie promozionali che stanno a monte del servizio fieristico che è strumentale alle politiche settoriali, coinvolgendo tutti i soggetti del sistema fieristico, sia a livello italiano che europeo, in particolare al servizio delle piccole e medie imprese per lo sviluppo della loro internazionalizzazione.
Dal punto di vista degli organizzatori si pone il problema di un ulteriore miglioramento qualitativo del servizio che deve puntualmente trovare riscontro anche nella certificazione dei dati delle manifestazioni, adottando sistemi semplici di rilevazione, ma trasparenti e veritieri, armonizzati a livello europeo e comparabili con altri sistemi internazionali. La qualità del servizio fieristico coinvolge anche la qualità dei quartieri fieristici in cui si svolgono le manifestazioni: grandi investimenti sono stati fatti nel corso degli ultimi anni per l’ammodernamento e ampliamento, venendo a risolvere problemi che vedevano il sistema italiano in sofferenza rispetto alla concorrenza europea.
Cfi (Comitato fiere industria), nel sollecitare gli investimenti, confidava che le rinnovate o le nuove strutture potessero assorbire le criticità date dalle lunghe liste di attesa per partecipare alle manifestazioni più affermate e determinate dall’esigenza di disporre di calendari più flessibili sia per reggere alla concorrenza internazionale sia per disporre di tempi adeguati per gli allestimenti e "disallestimenti".
Il primo problema ha avuto una soluzione anche per il perdurare di una fase economica recessiva quinquennale che ha inciso negativamente sulla domanda di spazi espositivi in Europa, con il nascere di una interessante offerta fieristica su nuovi mercati potenzialmente forti.
Il problema della rigidità dei calendari non ha trovato soluzione anche a motivo della proliferazione di fiere settoriali che vengono lanciate inopinatamente sul mercato, trascurando le reali esigenze mercantili e promozionali delle categorie di riferimento.
Questo secondo aspetto è particolarmente delicato in quanto il proliferare di eventi crea confusione nel mercato lasciando gli operatori, siano essi espositori che visitatori, perplessi quando vengono messi di fronte a scelte che si impongono anche per rispondere alla globalizzazione del sistema fieristico con nuove mete da raggiungere in Paesi lontani.
Nella logica della qualità del servizio fieristico si deve rilevare come molte carenze vi siano pure a livello di infrastrutture dedicate ai quartieri fieristici e di servizi indotti, quale risultato di una mal recepita cultura fieristica.
La soluzione dei problemi di carattere infrastrutturale in Italia soffre dell’eccessiva burocratizzazione dei poteri pubblici e della carenza di adeguate risorse economiche da investire in concomitanza con lo sviluppo degli impianti fieristici per cui essa incide negativamente sull’efficienza delle nuove o rinnovate strutture espositive, con grave pregiudizio per l’utenza fieristica e per l’immagine complessiva del sistema.
Considerazioni a parte meritano i servizi dell’indotto fieristico riguardanti l’ospitalità, i trasporti e l’intrattenimento che devono essere forniti in una logica di fidelizzazione dell’utente che deve recepire un buon grado di soddisfazione delle proprie necessità ed esigenze, tenendo conto del fatto che esperienze negative si ripercuotono altrettanto negativamente sull’immagine della fiera e del territorio che la ospita. In conclusione il fatto fieristico è una realtà complessa che coinvolge una pluralità di soggetti, sia pubblici che privati, che devono tutti indistintamente operare con comunione di intenti, soprattutto oggi che la competizione fieristica si svolge a livello globale e nel convincimento che un declino delle fiere italiane rischia di coinvolgere negativamente anche le imprese che in Italia operano e che dispongono di forti potenzialità a una sempre maggiore internazionalizzazione del made in Italy.
*Presidente Comitato fiere industria