
L’asse Cesena – Forlì non sarebbe sufficiente
CESENA -“Accorpare le Fiere di Cesena e Forlì a quella di Faenza per creare così il quarto polo regionale ed essere competitivi”. Alla luce del dibattito accesosi questi giorni, Giuliano Zignani, segretario della Uil, torna a rilanciare la proposta che aveva fatto qualche mese fa. Il numero uno della Uil provinciale partiva da un presupposto: in Regione ci sono tre poli fieristici consolidati (Bologna, Parma e Rimini), se le altre realtà non faranno qualcosa rischieranno di restare schiacciate “anzi – puntualizzava Zignani – rischiano di sparire”.Della creazione di un unico polo fieristico si è tornato a parlare in questi giorni dopo la polemica su Fieravicola. Che questa sia la strada da seguire lo si sapeva da tempo, ma adesso è ipotizzabile pensare ad un’accelerazione dopo le parole di Massimo Bulbi presidente della Provincia che ha detto che bisogna andare verso un’integrazione. A Bulbi ha fatto eco Paolo Lucchi, segretario della Confesercenti cesenati, che ha chiesto anche un impegno per creare un’integrazione fra i due aeroporti romagnoli: Forlì e Rimini.Giuliano Zignani quindi ne ha approfittato per rilanciare la sua idea: “Cesena e Forlì – ha detto – devono accorparsi, ma devono aprirsi anche a Faenza, altrimenti il polo non sarebbe competitivo”.Il rischio, secondo il segretario della Uil, è sparire “Rimini voleva Macfrut, ma Cesena è riuscita a resistere. Fino a quando – si chiede Zignani – riuscirà a resistere restando da sola?”.Nello stesso tempo però Zignani afferma che deve essere risolta un’anomalia tutta cesenate: “Agricesena è l’unico ente fiera a non essere proprietario delle strutture. E’ una situazione che il Comune deve risolvere al più presto”. Altra richiesta è legata alla pianta organica: quella di Agricesena è bassissima. La struttura si affida soprattutto a prestiti dal Comune e a artigiani. Difficile, però, che a quest’ultima richiesta arrivi un’apertura.