Rassegna stampa

Italia oltre il petrolio

ASTANA. Dal nostro inviato

Cinque ditte italiane di sistemi di illuminazione hanno partecipato, una settimana fa, alla fiera di settore ad Almaty. Tra pochi giorni un drappello ancora più numeroso aprirà una serie di stand a Kazbuild, la fiera per le aziende di costruzione (uno dei settori trainanti dello sviluppo economico del Paese). Sono solo i primi segnali che, per le imprese italiane, Kazakhstan non vuol dire più solo petrolio e gas.

Certo, nelle principali voci dell’export kazako verso l’Italia (1,2 miliardi di euro solo nel primo semestre 2006) continuano ad avere un ruolo preponderante petrolio, gas e materie prime, ma il processo di diversificazione promosso dal Governo locale dal 2003 sta attraendo nel Paese imprese occidentali di beni di consumo, beni intermedi, macchinari e attrezzature edili.

Il prodotto italiano si colloca nella fascia medio alta del mercato mentre nella fascia medio-bassa è presente la produzione turca e, in maniera crescente, quella cinese. Nel settore delle costruzioni da tempo è presente la Renco di Pesaro mentre la Todini sta realizzando l’autostrada Almaty-Shymkent e sempre a Shymkent, città di frontiera vicina all’Uzbekistan, la Codes dell’imprenditore udinese De Eccher si è aggiudicata una commessa per un grande centro commerciale. «L’obiettivo – spiega il nuovo responsabile Ice di Almaty, Pierluigi Heusch – è di consolidare il nostro export presente nella fascia alta del sistema moda e dell’arredamento, ma cercando nello stesso tempo di diffondere la conoscenza di beni di consumo e strumentali italiani di fascia media, per venire così incontro alle esigenze di una nuova fascia di consumatori che sta aumentando a vista d’occhio».

Il futuro ingresso del Paese nella Wto dovrebbe favorire l’abbattimento delle forti tariffe all’import che penalizzano il vino, mentre sugli insaccati il nostro Paese chiederà una deroga alle restrizioni come già concesso alla Spagna.

Tutto questo non significa che i progetti di sviluppo nel settore dell’energia che interessano l’Eni siano in decremento. Nell’ambito del progetto Psa North Caspian Sea, Eni è operatore con il 18,52% del consorzio formato da sei compagnie petrolifere internazionali e, dal 2005, della compagnia kazaka di Stato Kazmunaygaz (Kmg). Il consorzio è finalizzato alla ricerca e produzione di idrocarburi nell’area off-shore.

Nella zona Nord il giacimento di Kashagan è considerato la più importante scoperta petrolifera al mondo da trent’anni a questa parte. L’avvio della produzione è previsto nel 2008 con un livello iniziale di 75 mila barili al giorno che raggiungerà i 450mila barili nel 2011. Gli investimenti per lo sviluppo del giacimento sono stimati in 29 miliardi di dollari (5,4 miliardi la quota Eni).

Ge.P.
IL COMMERCIO
1,2

Miliardi di euro

Il valore delle esportazioni kazake in Italia nel primo semestre 2006

321

Milioni di euro

Il valore delle esportazioni italiane in Kazakhstan nel primo semestre 2006

5,4

Miliardi di dollari

La quota Eni nell’investimento per lo sviluppo del giacimento di Kashagan, considerato la più importante scoperta petrolifera al mondo da 30 anni a questa parte

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