Rassegna stampa

Illustratori in paradiso

di Domenico Rosa

Se esiste un sogno ricorrente per gli illustratori è quello di disegnare favole. L’ultimo territorio di scorribande libere da vincoli formali, dove si lasciano frantumare certezze professionali e riscoprire la sperimentazione, riserva per un mestiere che non ha ancora trovato una canonizzazione sui new media, luogo di migrazione del popolo dei disegnatori che faticano a trovare spazio sui mezzi di comunicazione tradizionali. Quel mistero chiamato creatività entra in risonanza quando si allentano i lacci della razionalità.

Se esiste un paradiso per gli illustratori, di certo assomiglia a quel girone infernale, per piedi e schiene, che è la Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, la più grande del mondo per il settore. Quando la barriera elettronica di e-mail-fax-segreterie telefoniche, con cui qualche editore si protegge dalla marea montante di aspiranti disegnatori, diventa insuperabile, o quando vuoi scoprire cosa diavolo usa quell’illustratore per ottenere quell’effetto irraggiungibile, o hai bisogno di misurarti in diretta con i tuoi colleghi dopo mesi di solitudine nel tuo studio, è tempo di preparare la cartellina con il portfolio, far stampare il triplo dei biglietti da visita che normalmente commissioni al tipografo, e prendere un treno. Se hai aspettative, qui di solito saranno superate dalla realtà. Bologna significa contatto diretto con gli editori; decine di tavole originali in mostra, occasione unica per guardare dal vero le tecniche usate; esposizione di gran parte della produzione mondiale di libri illustrati, da cui escono sempre forti stimoli anche per grafica e impaginazione; incontri pubblici con autorevoli autori. Non puoi mancare l’appuntamento.

Se sei un giovane disegnatore e non sai come avvicinare un editore o quanto chiedere di compenso ci saranno un paio di incontri che spiegheranno come muoversi. Sarà interessante vedere come disegnano gli argentini, ospiti d’onore alla mostra, o incontrare i portoghesi, di cui si parla molto. Ci sarà Steven Guarnaccia, che racconterà quanto del suo stile deve al Bonaventura di Sergio Tofano, ma interverrà anche sul rapporto tra grafica e illustrazione, mai esplorato esplicitamente. Thierry Magnier, uno degli editori francesi che più sperimentano, è in giuria della mostra, come Fabian Negrin, tra gli illustratori più attenti a modulare stile e materiali al testo. Orecchio Acerbo, uno degli editori più sensibili con Corraini e Topipittori, presenterà la produzione ventura con la squadra di disegnatori e Goffredo Fofi; l’Associazione Illustratori l’Annual 2008, che raccoglie lavori selezionati da una giuria di professionisti. Una miriade di eventi collaterali, organizzati da associazioni come Hamelin o Giannino Stoppani dimostrano quanto questa fiera respiri in sintonia con la città e le sue realtà locali.

Se chiedi ad un tassista, ti dirà che questa è la manifestazione più bella dell’anno, non tanto per il tassametro, ma per l’atmosfera che si crea e la composizione dei partecipanti. Tornando a casa ti accorgerai dello scarto tra prima e dopo, il tuo orizzonte si sarà ampliato, avrai visto segni e idee che tolgono la polvere dell’abitudine dal tuo mestiere. Vedrai i limiti del tuo portfolio, ne intuirai le potenzialità. Soprattutto, e questa è una benedizione, avrai una gran voglia di disegnare.

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