Rassegna stampa

Il Vinitaly all’estero con il suo marchio

Vinitaly brinda all’estero. La rassegna di Veronafiere rafforza la propria offerta organizzativa, grazie anche all’avvio del piano industriale che prevede 85 milioni di euro di investimenti fino al 2008, e lancia il calendario delle iniziative internazionali con le date ed il programma di Vinitaly Us Tour, Vinitaly China e Vinitaly Moscow. «La scelta di queste aree geoeconomiche», dice il presidente di Veronafiere Luigi Castelletti, «ci permette di offrire, grazie alla consolidata conoscenza ed alla forza di penetrazione del marchio Vinitaly nel mondo, ai nostri espositori e ai grandi produttori italiani delle nuove occasioni di contatto e di sviluppo commerciale». Se gli Stati Uniti rappresentano ormai la principale piazza di riferimento per l’export nazionale, che ha superato quello francese, la Cina e la Russia costituiscono due interessanti mercati in forte sviluppo, il cui consumo è destinato a crescere nei prossimi anni. Essere presenti in tali nazioni significa gettare le basi per una penetrazione capillare futura, sull’esempio di quanto è già accaduto in Giappone, dove il vino, da curiosità per pochi, ha conquistato nuove fasce di popolazione. In Russia e Cina, secondo gli analisti, accadrà la medesima cosa, anche perché esistono rispettivamente un 20% ed un 5-7% di consumatori che hanno un reddito paragonabile a quello degli occidentali e che considera l’acquisto di una bottiglia di vino un segno di distinzione. In Russia, l’Italia occupa il quarto posto tra i fornitori di vino, dietro a Moldavia, Francia e Georgia. Nel 2003 ha esportato vini e spumanti per 280 milioni di euro, con un incremento di circa il 25% sul 200.

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