
Il treno fa tappa al Salone di Rimini
Una nuova stazione ferroviaria interna al quartiere, sulla tratta Milano-Ancona, inaugura il 2004 della Fiera di Rimini. Domattina il taglio del nastro e già dal 25^ Sigep (Salone del dolciario artigianale), in programma a Rimini Fiera da domani a mercoledì 21, i visitatori potranno utilizzarla. L’investimento, totalmente a carico di Rimini Fiera Spa, è di 5,8 milioni di euro; per la costruzione sono stati impiegati 450 giorni senza interruzione della linea ferroviaria.
Il progetto è dello studio Von Gerkan Marg & Partner di Amburgo, lo stesso che ha firmato il quartiere inaugurato nel 2001 su un’area di 460mila metri quadrati che attualmente ospitano i lavori per dotare la struttura di altri quattro padiglioni: i primi due disponibili a fine agosto, gli altri un anno dopo per arrivare a una superficie espositiva lorda di 109mila metri quadrati. Sono state definite con Trenitalia, in accordo con la Regione, 53 giornate annue di fermate e 16 treni giornalieri in coincidenza con le manifestazioni. La nuova stazione, grazie al collegamento con quelle di Rimini, Cattolica e Riccione, consentirà anche un notevole alleggerimento del traffico urbano.
Il secondo appuntamento del 2004 di Rimini Fiera è quello con il percorso di privatizzazione. Attraverso un aumento di capitale, la Spa riminese mira a collocare fra il 15 e il 20% del pacchetto di 36 milioni di azioni, ora detenuto dai tre soci fondatori: Provincia, Comune di Rimini e Camera di commercio.
La valutazione globale, stimata da Banca Opi, oscilla tra i 154 e 175 milioni, con un valore fra 4,28 e 4,88 euro per ciascuna azione. Ai nuovi soci, le emissioni sono state offerte a un prezzo di 3,89 euro, riconoscendo uno sconto di minoranza del 15% sul valore medio, come se l’azienda valesse 140 milioni. Intanto va registrata da parte delle Cna romagnole, a cui si è aggiunta Ancona, la costituzione di Fierainevst che ha sottoscritto, con 1,52 milioni, lo 0,86% del capitale di Fiera Rimini.
«Nonostante le difficoltà generali dell’economia – spiega Lorenzo Cagnoni, presidente di Rimini Fiera Spa – grazie alla prerogativa di Rimini Fiera di gestire in proprio quasi tutte le manifestazioni organizzate, siamo riusciti a chiudere il 2003 con ricavi consolidati vicini ai 53 milioni, rispettando il business plan che ora ci indica una prospettiva di fatturato di 95 milioni nel 2010».
I due advisor, Banca Opi e Kpmg, accompagneranno Rimini Fiera nel tragitto che porta alla quotazione in borsa, attualmente previsto entro il 2006. «Lo scenario che abbiamo previsto al 2008 – aggiunge il direttore generale, Piero Venturelli – prevede che una volta raggiunto il massimo sviluppo si determinino per i soci pubblici, che manterranno il vincolo connesso alla loro preventiva e obbligatoria autorizzazione all’alienabilità dei beni costituenti il quartiere fieristico, i presupposti per poter liberamente esercitare la loro facoltà di una cessione consistente delle quote di partecipazione, tale da far risultare l’assetto di una Spa a maggioranza privata».
Rimini Fiera, che nel 2003 ha ottenuto la certificazione di qualità Uni En Iso 9001: 2000 sull’intero processo di gestione ed è entrata a far parte di Emeca (associazione fra i 19 più importanti quartieri europei), ha appena inaugurato un progetto di gestione online della domanda di spazi espositivi.