
Il sistema Fiera Milano opportunità per il Paese
Fiera Milano ha sempre beneficiato di una completa autonomia funzionale, dalle scelte strategiche all’assetto finanziario, dall’operatività agli investimenti. Le governance hanno sempre avuto un rifiuto verso le ingerenze anche quando i contributi pubblici avrebbero reso tutto più semplice. Abbiamo una diffusa impostazione imprenditoriale e un grande valore in risorse umane, un modello che ai diversi livelli organizzativi ha visto prevalere l’eccellenza in tutti i processi. Una qualità e una specializzazione che si riflette negli eventi anche attraverso partnership con gli organizzatori delle manifestazioni.
Questo livello raggiunto forse è anche frutto di una costrizione. Eravamo tutti consapevoli del ruolo primario che avrebbe giocato la nuova localizzazione e lo sviluppo del polo di Rho-Pero. Divenire il più vasto e moderno quartiere fieristico al mondo era un fatto invidiabile anche se non ha mai rappresentato, di per se, l’unica considerazione del vantaggio competitivo. Il sistema Fiera Milano rappresenta un’opportunità, una piattaforma con una offerta di servizi innovativi, adeguati e capaci di competere nello scacchiere internazionale. Lo sviluppo infrastrutturale è stato concepito per migliorare a livello internazionale l’offerta dei servizi, l’autonomia ha fatto sì che si sia contato sempre e solo sulle proprie gambe. È stato il progresso delle manifestazioni e la smobilitazione di alcune aree cittadine a garantire le condizioni per affrontare il passo poi compiuto. Per questo traguardo dobbiamo ringraziare tutte quelle imprese che credono in Fiera Milano, realtà che partecipano alle manifestazioni con costanza e qualità. Il nostro territorio, l’impresa e il Paese doveva poter contare su un quartiere fieristico come quello di oggi: era necessario per la competitività e l’immagine dell’Italia. Abbiamo creato una grande infrastruttura con capitali privati in grado di rappresentare il business nazionale e di essere all’altezza di competere a livello internazionale.
L’evoluzione per Fiera Milano deve continuare, deve progredire con quella autonomia che la contraddistingue, deve raggiungere ancor più il miglior modello possibile, un motore di progresso comune per il bene comune. Fiera Milano ha sempre guardato con sospetto quelle realtà espositive senza un piano industriale e con gestioni non improntate all’utile. A volte poi, le regole di mercato si sono rivelate teoriche, mi riferisco a quelle realtà che impiegano fondi pubblici. L’unico contributo istituzionale, in un settore costituito da Spa che combattono in un libero mercato globale, deve essere quello di favorire i servizi pubblici connessi alle attività espositive. È importante per il nostro Paese disporre di un piano industriale fieristico complessivo, un elaborato sovra-impresa capace di integrare i centri minori in una strategia complessiva. Nel mondo delle Fiere la concentrazione è forte, dobbiamo operare con regole certe, devono vincere i migliori, devono restare sul mercato le realtà fieristiche produttive in grado di garantire autonomia e progresso. Costruiamo un piano di coordinamento, un intervento volto a garantire la competitività, la crescita e soprattutto l’internazionalizzazione. La nostra missione è essere di supporto ai settori chiave nel mondo attraverso manifestazioni di eccellente livello e qualità.
Fiera Milano si candida a essere il catalizzatore di una crescente volontà di essere soggetti fieristici primi a livello internazionale. Ci stiamo misurando nella dinamica Europea. In futuro le previsioni indirizzano su due grandi poli: uno potrebbe essere Hannover e l’altro auspico sia Milano. Per questo, la candidatura all’Expo 2015 è strategica. Stiamo giocando una partita importante. Per vincere questa sfida italiana dobbiamo essere uniti e non giocare solo per il proprio campanile. Pragmatismo e determinazione le parole chiave, ricordiamoci che le attività fieristiche registrano e mettono in evidenza le influenze sui costumi sociali, lo stretto legame tra la creatività, il senso estetico, le capacità industriali e artigianali. Il sistema Paese e più specificatamente per Fiera Milano quello milanese deve offrire attrattività.
Ad esempio, il Salone del mobile che aprirà tra poco è una manifestazione che innesca dinamiche difficili da censire, in quel periodo la città e le zone limitrofe si trasformano. Assieme alla vastità dei programmi ufficiali, gli eventi "spot" si rivolgono a chiunque: dai giornalisti stranieri ai semplici turisti del design. Dobbiamo accrescere il livello di internazionalizzazione, ciò è possibile se esplode la condivisione a più livelli, una visibilità volta a far crescere le imprese e il territorio nel segno dell’autonomia e del progresso indispensabile per il Paese.
* Presidente Fiera Milano Spa di Michele Perini*