Rassegna stampa

Il salotto del Salone

di Alberto Bassi

Certo ci sono i mobili, le lampade e gli oggetti, ma durante la Milano design week si può vedere e parlare di design anche in altro e complementare modo. Infatti la ricchezza di occasioni culturali caratterizza da sempre la settimana che prende il via questo lunedì e gravita attorno a Salone del Mobile, quest’anno Euroluce, Satellite e gli oltre 350 eventi del Fuori Salone. Meccanismi e situazioni economiche, commerciali o anche semplicemente comunicative, generati da questa manifestazione, unica al mondo per quantità e qualità – e che si rivolge non solo al pubblico degli addetti ai lavori, ma sempre più si è aperta alle realtà imprenditoriali, alla città e ancora ai semplici curiosi -, sono affiancati e sostenuti, fino a divenirne elemento fondante, da iniziative di respiro culturale, legate ai temi del progetto e non solo.

Insomma durante il Salone a Milano ci sono mostre e opportunità di conoscere personaggi e argomenti. Naturalmente le presentazioni delle aziende alla Fiera di Rho-Pero o al Fuori Salone restano la prima straordinaria occasione per informarsi, ma situazioni più strutturate configurano utili chiavi di lettura per orientarsi nel complesso panorama dell’evoluzione del progetto delle merci estetiche contemporanee, in qualche modo dunque della nostra economia e società.

Si può cominciare da "Camera con vista. Arte e interni in Italia 1900-2000", l’esposizione allestita a Palazzo Reale (promossa dal Cosmit, ideata da Luigi Settembrini e curata da Claudia Gian Ferrari e Manolo De Giorgi) che accosta in due percorsi paralleli e dialoganti – ma certo differenti, per non alimentare inutili e interessate confusioni -, da una parte le ricerche artistiche e dall’altra il dialogo fra progetto, impresa e società. Un tema attuale sul quale aveva ragionato anche la mostra "Modo Italiano" che, dopo la tappa in Canada, ra al Mart di Rovereto. Ulteriore iniziativa Cosmit ed Euroluce, alla Loggia dei Mercanti, ‘installazione sonora e luminosa "Racconti di luce", del lighting designer tedesco Herbert Cybulska con la collaborazione tecnica ed esecutiva del Piccolo Teatro.

In un altro luogo storico della città, al Castello Sforzesco, la rivista «Interni» presenta "Decode Elements", undici installazioni di progettisti italiani e internazionali (fra cui Sottsass, De Lucchi, Maurer e Perrault) dedicati alla lettura passando attraverso gli elementi fondamentali terra, acqua, aria, fuoco, legno, metallo, e affiancate da otto isole di lettura, "salotti urbani" per offrire sollievo ai peregrinatori di quei giorni.

Milano design week fornisce spazio e opportunità per guardare il design da punti di vista inediti e poco percorribili in altri momenti. Ne sono documento il circuito Best up (libero acronimo per bello, equo, sostenibile) che, mediante varie iniziative e facendo base alla Fabbrica del Vapore, nasce per promuovere i temi della sostenibilità applicati al design e all’abitare e divulgarli presso imprese, cittadini, professionisti. Così come i giovani di «Esterni» puntano l’attenzione sul tema del "Design pubblico", proponendo progetti ed eventi per far ragionare su "una città per tutti".

Giorni importanti anche per la nuova generazione di designer. Il Salone Satellite festeggia quest’anno il decimo compleanno con una mostra "Avverati – Progetti dal SaloneSatellite alla produzione", curata da Beppe Finessi. In Zona Tortona invece "That’s Design" a prima rassegna-evento dedicata alla formazione con scuole di design da dodici Paesi del mondo.

Da non perdere poi, al Museo Kartell di Noviglio, uno fra i più interessanti archivi-musei d’impresa, l’esposizione "Anna Castelli Ferrieri, Architecture and Design" (a cura di Claudia Donà e con allestimento di Ferruccio Laviani), dedicata a una delle non numerose protagoniste italiane. Lo stesso spazio sarà anche la cornice per la presentazione del volume sugli imprenditori del design di Giulio Castelli, recentemente scomparso, fondatore di Kartell, oltre che costante animatore del settore dentro il Salone del Mobile e nell’ADI. Ricordano invece il centenario di Bruno Munari – non ancora pronta la mostra annunciata a Palazzo Reale -, diverse aziende che con lui hanno lavorato, da Lualdi a Gabbianelli a Danese, assieme ad alcune università. Alla Triennale di Milano inoltre, oltre a proseguire la mostra sui giovani italiani, apre "Super Normal", di Jasper Morrison e Naoto Fukasawa, con oltre duecento oggetti comuni (come la penna a sfera, le mollette per il bucato o il taglierino di plastica) da sempre presenti nel nostro uso quotidiano perché capaci di migliorare la vita dei fruitori. Ancora un utile punto di vista sul design contemporaneo.

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