Rassegna stampa

Il Salone del vino sfida i pessimisti

Dopo l’ubriacatura di pubblico del Salone del gusto (135mila visitatori in 4 giorni, di cui il 30% stranieri), parte in salita la quarta edizione del Salone del vino, in programma dal 14 al 17 novembre a Lingotto. Alla fiera organizzata da Promotor international e Lingotto fiere, sono attesi quest’anno 1.053 espositori contro i 1.207 del 2003 e lo spazio espositivo si è ridotto a 35mila metri quadri contro i 52mila della passata edizione.
Il direttore commerciale di Promotor, Marco Zanoni, non nasconde le difficoltà: “Abbiamo risentito della congiuntura economica negativa e della concomitanza nell’anno di più manifestazioni, ma siamo comunque riusciti a garantire presenze da tutte le 20 regioni e anche alcune estere”. Numerose le diserzioni dal Piemonte, che nell’ultima edizione rappresentava il 50% della platea. Tra i nomi più noti, mancherà per esempio Michele Chiarlo, presente alla manifestazione al Lingotto fin dalla prima edizione. A giugno, come molte grandi marche subalpine, ha partecipato alla prima edizione del Miwine, la fiera promossa dall’Unione italiana vini a Milano: “L’esperimento ha evidenziato molte lacune – afferma Michele Chiarlo, titolare dell’azienda di Calamandrana (Asti) e vicepresidente del Consorzio Grandi marche – ma il Salone del vino, dal canto suo, non ha spiccato il volo. É troppo rinchiuso sul Piemonte e manca di elementi forti che lo connotino in modo efficace nella folta platea delle fiere vinicole”.
Alla critica risponde Umberto Benezzoli, già segretario generale dell’Ente fiere Verona, dal 2003 ad di Lingotto fiere e direttore generale di Promotor international. “Il nostro Salone – afferma Benezzoli – ha il vantaggio/svantaggio di avere un forte rappresentatività territoriale, ma questo vale anche per il Vinitaly rispetto alla realtà veneta. L’apertura al resto d’Italia è iniziata già nel 2003 con aziende del Centro e Sud e siamo convinti che l’alta qualità rappresentata sia un forte incentivo alla visita. Inoltre abbiamo avuto un occhio di riguardo alle tariffe per gli espositori”. Benezzoli aggiunge, poi, che l’edizione di quest’anno non manca certo di novità. Agli espositori sarà offerta la possibilità di partecipare al wine show per operatori e appassionati che si terrà il 27 e il 28 novembre a Roma presso la “Città del gusto”: “un’occasione interessante visto che il mercato romano è il primo in Italia per consumo», commenta il direttore generale”.
Un altro appuntamento su cui puntano gli organizzatori è il workshop internazionale: “Nella passata edizione abbiamo avuto 924 incontri che hanno fruttato accordi commerciali per un valore stimato di 7,5 milioni – sottolinea ancora Benezzoli – e quest’anno abbiamo un boom di iscrizioni: 220 aziende (il 40% in più) che daranno vita a 1.500 incontri con 42 compratori stranieri. Inoltre abbiamo organizzato un workshop dedicato alla distribuzione nazionale”. Nella giornata inaugurale il Salone farà il punto sul marketing del vino: il centro studi Promotor presenterà un’indagine sulle tendenze del gusto e l’incidenza del fattore prezzo negli acquisti. Sono stati contattati responsabili di enoteche, buyers delle principali catene di grande distribuzione, ed enoappassionati. Riflettori accesi anche sui vitigni autoctoni perché, sottolinea il direttore di Promotor “uno degli elementi di forza per affrontare i nuovi scenari di consumo è quello della riconoscibilità e della personalità dei vini”. Lunedì 15 enologi, produttori e distributori daranno vita al primo Forum nazionale dedicato a questo tema.
L’evento è stato cofinanziato al 50% dalla Regione che, a partire dall’anno venturo, dovrebbe diventare il primo partner di Promotor nell’organizzazione del Salone. Comunicazioni in questo senso sono attese proprio durante i giorni della fiera. Infine tra gli incontri in calendario si segnala ancora il primo seminario nazionale delle Strade del Vino, organizzato nel pomeriggio di lunedì 15 da Astesana, esperienza leader in Italia.

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