
Il risveglio della nautica
GENOVA
«Siamo tornati a vendere le barche». Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina, la Confindustria nautica, sintetizza così, con soddisfazione, il risultato del 49° Salone nautico di Genova, alla vigilia della chiusura della kermesse; che si concluderà stasera, dopo nove giorni, alla fine dei quali il settore tira un sospiro di sollievo. Poco importa se sarà confermato il calo di visitatori che si prefigura tra il 10 e il 12 per cento. Perché se è mancata la folla di curiosi che, negli altri anni, caratterizzava l’intera esposizione (nell’ultimo week-end di quest’edizione – comunque – gli ingressi segnano un’impennata) ha pesato uno zoccolo duro di visitatori composto da autentici appassionati; e quindi compratori (potenziali o effettivi).
Il Salone del 2008, iniziato, per una sfortunata coincidenza, proprio mentre deflagrava la crisi mondiale, aveva visto un alto numero di visitatori. Ma le vendite, alla fine, erano state vicine allo zero. Quest’anno lo scenario è del tutto differente. I costruttori hanno capito che il mercato della nautica non si è fermato. Ha certamente subito un ridimensionamento, di cui le imprese dovranno tenere conto (anche quanto a ritmi di produzione), ma è ripartito. Non è un caso, peraltro, che, quasi a segnare questo nuovo corso, per la prima volta, le banche, con i direttori degli istituti di leasing di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi e il vicedirettore di Carige, abbiano incontrato ieri i vertici di alcune delle aziende più rappresentative del settore: Fipa Yacht, Azimut-Benetti, Sanlorenzo e Ferretti.
«Gli imprenditori – afferma Albertoni – hanno potuto così far toccare con mano alle banche che grande veicolo del made in Italy sia il settore, per qualità industriali, tecnologiche e di design. Questo salone, anche con qualche visitatore in meno, è stato un grande successo e dimostra che la nautica sta già cogliendo i primi segni di ripresa».
Anche Roberto Urbani, a.d. della Fiera di Genova, che organizza l’esposizione con Ucina, è soddisfatto: «Abbiamo un calo degli ingressi in linea con le previsioni e che, comunque, premia il Salone di Genova rispetto alla concorrenza, non solo degli altri boat show, ad esempio Cannes e Dusseldorf, ma anche delle esposizioni di altri settori merceologici».
Tra gli imprenditori, Lino Siclari, alla guida della Aicon Yachts, azienda messinese quotata in Borsa, spiega: «Quest’anno si è formata un’idea chiara del mercato che nel salone dell’anno scorso non c’era. Si tratta di un mercato più piccolo e selettivo che, in futuro, lascerà spazio a meno competitor. Non si tornerà, a breve, ai numeri raggiunti tra 2005 e 2007. Ma noi abbiamo riposizionato il cantiere e andiamo avanti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA