
Il Palacongressi terzo polo fieristico regionale
SAN BENEDETTO – Portare avanti il project del Palacongressi potenziando l’aspetto congressuale. Questa la linea emersa nel corso dell’incontro, svoltosi la scorsa settimana nella sede di via Balilla, che ha visto i segretari dell’Unione e il sindaco Gaspari discutere del futuro del Palacongressi. Per il momento sembra davvero difficile poter tornare indietro con il progetto, di conseguenza i partiti del centrosinistra propongono di proseguire il percorso già avviato dalla precedente amministrazione cercando di favorire la vocazione turistica e congressuale. Quindi non parlare più di multisala cinematografica ma di sala congressuale. Come se cambiare denominazione sia sufficiente per imprimere un taglio diverso al progetto. “Siamo in attesa di acquisire maggiori documenti in merito al progetto – spiega Felice Gregori segretario comunale Ds – quindi non abbiamo ancora preso decisioni, ma l’indirizzo generale è di favorire l’utilizzo pubblico della struttura. Attualmente l’amministrazione non avrebbe a disposizione neanche i finanziamenti necessari per il completamento, di conseguenza è indispensabile l’intervento privato pur mantenendo la sua natura pubblica”. L’aspetto congressuale rientrerebbe anche nel discorso avviato da Dante Merlonghi, il quale essendo stato eletto presidente dell’Ente fiera avrebbe indicato San Benedetto e quindi il Palacongressi come uno dei tre poli fieristici regionali assieme a quello di Ancona e Pesaro, richiamando in Riviera almeno un terzo dei congressi a livello marchigiano. Una grande opportunità per il territorio e per la classe economica sambenedettese rappresentata da albergatori e delle associazioni di categoria. Quest’ultimo aspetto è stato sottolineato dal segretario della Rosa nel Pugno, Federico Falaschetti, il quale punta il dito verso il risvolto turistico che dovrà avere la gestione del “panettone”. “La priorità della destinazione del Palacongressi – ha affermato Falaschetti – dovrà essere quella congressuale e turistica con il coinvolgimento degli albergatori e delle associazioni di categoria che saranno chiamati a dare il loro apporto e a lavorare in sinergia con la struttura. Tutto questo dopo aver trovato soluzioni per quanto concerne l’aspetto tecnico e giudiziario”. In merito a quest’ultimo passaggio è necessario ricordare che sul Palacongressi grava un ricorso al Tar presentato dalla ditta Publiodeon che va di pari passo all’indagine avviata da tempo dalla Procura della Repubblica di Ascoli al fine di verificare la trasparenza del project. Maggiori perplessità vengono presentate dal segretario uscente di Rifondazione comunista Ezio Vallorani, al quale non piacerebbe troppo l’idea del project e vorrebbe mantenere inalterata la natura pubblica della struttura. “Studiando il progetto – afferma Vallorani – si nota subito che l’aspetto pubblico viene ridotto al lumicino, mentre prevale la natura privata. Se fosse possibile escluderei del tutto la presenza del privato e comunque penso che l’errore in tutta questa procedura sia stato fatto a monte adottando il project financing come strumento per la sistemazione dell’immobile”. In questo modo critiche e polemiche che il centrosinistra negli ultimi quattro anni avevano rivolto a tale progetto sembrano essere state messe da parte, sempre se la Giustizia non bloccherà tutto l’iter.