Rassegna stampa

Il packaging investe sulle fiere e lancia la sfida alla Germania

MILANO * Accordo di settore tra Ucima (costruttori di impianti per il confezionamento e l’imballaggio), ministero delle Attività produttive e Ice per il rilancio in grande stile delle fiere italiane del packaging. Obiettivo dell’intesa è aiutare le piccole e medie imprese del packaging a internazionalizzarsi e a incrementare le vendite all’estero. «É un accordo innovativo poiché è la prima volta – assicura Guido Corbella, direttore di Ucima – che viene stipulato un accordo per il rilancio internazionale del sistema fieristico di un settore industriale. L’accordo si configura come un vero e proprio strumento per rafforzare la competitività delle aziende italiane del packaging sul mercato globale».

In concreto, l’accordo (siglato da Corbella, dal direttore generale del ministero, Gianfranco Caprioli, e dal presidente dell’Ice, Beniamino Quintieri) prevede due campi d’azione. Il primo riguarda il rilancio della internazionalità di Ipack-Ima, ovvero della più importante rassegna italiana del settore. Il posizionamento dell’industria italiana del packaging, seconda alle spalle della Germania con una quota del 25% sul mercato internazionale, non corrisponde a quello di Ipack-Ima, considerata da molti operatori stranieri di respiro ancora nazionale, soprattutto se paragonata alla tedesca Interpack.

Da qui la necessità di potenziare, soprattutto sul fronte estero, l’immagine della rassegna, la cui prossima edizione è in programma a Milano, nel nuovo polo di Rho-Pero, nel marzo del 2006. «Sarà effettuata una massiccia campagna promozionale e d’informazione sui principali mercati internazionali – dice Corbella – e si organizzeranno una serie di visite in Italia di importanti utilizzatori finali americani, cinesi e russi per far conoscere sempre meglio l’industria italiana del settore. Inoltre verranno esaltati alcuni punti forti della nostra rassegna, sul piano della unicità delle tecnologie esposte: solo ad Ipack-Ima, per esempio, si potrà avere un panorama completo e aggiornato delle tecnologie legate alla pasta». In definitiva Ipack-Ima dovrà essere un punto d’attrazione dei più qualificati operatori esteri, spalancando in pratica alle imprese italiane le porte del mondo.

Il secondo campo d’azione prevede l’organizzazione di due nuove rassegne di nicchia (a Bologna nel giugno del 2004): Pharmintech (fiera delle innovazioni tecnologiche per l’industria farmaceutica e parafarmaceutica) e Safe-food (mostra delle tecnologie per la conservazione di prodotti alimentari). «Si tratta di tecnologie in cui l’Italia è leader – spiega Corbella – e che non sono coperte per il momento da altri eventi fieristici in Europa: ci sono quindi tutti i presupposti per realizzare proprio in Italia delle fiere di riferimento, precedendo in tal modo la Germania». L’impegno di spesa previsto dall’accordo è di 1,7 milioni di euro così suddiviso: 50% tra ministero e Ice; il restante 50% tra Ucima e Ipack Ima srl.

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