Rassegna stampa

Il Nord-Est non fa sistema

Non è bastata la minaccia dell’arrivo dei "professionisti" francesi di GL events, poi puntualmente verificatosi. Il sistema veneto delle Fiere pare esistere solo negli slogan e nei programmi degli amministratori di Regione, Province, Comuni.

La tenuta di una ipotetica squadra, nella quale pure erano entrate un paio di banche, è saltata alla prima occasione ed alla conquista di PadovaFiere GL Events è arrivata con facilità estrema. Adesso c’è ancora qualcuno che continua a ipotizzare un polo veneto, ma con Padova privatizzata che va per suo conto e ha un solido progetto per diventare capofila della conquista da parte di GL Events di un mercato fieristico dell’Est, e con Vicenza sempre più stretta nel suo isolamento monotematico, o quasi, legato al distretto dell’oreficeria e che guarda semmai ad allargarsi con un asse privilegiato verso Bologna, restano solo da valutare le potenzialità della cordata fra il "gigante" Verona ed il nano "Venezia".

Non c’è, o quasi, gioco di sponda neppure con il resto del Nordest visto che a Bolzano, a Longarone e nell’intero Friuli Venezia Giulia si pensa esclusivamente a coltivare qualche nicchia o a sviluppare eventi di portata locale, mentre Trento ha deciso di rilanciare Riva del Garda, che ha saputo ritagliarsi alcune manifestazioni di portata internazionale ma sempre comunque per segmenti di attività ben delineati.

C’è, invece, molta attenzione, e certamente un po’ di preoccupazione anche se ufficialmente negata, per la politica di espansione avviata da Fiera Milano che ha un grande e nuovo quartiere da riempire e ovviamente non va troppo per il sottile, tanto da essere già partita con una manifestazione dedicata al vino in diretta concorrenza con Vinitaly, anche se al momento con risultati modesti, e da avere annunciato una rassegna dedicata all’oreficeria, regno di Fiera Vicenza.

In questo scenario Andrea Olivi, direttore generale di Padova Fiere e responsabile del progetto di GL Events sull’Est europeo, da tempo indica come unica via d’uscita una convergenza dal basso più che dall’alto. Inutile – secondo Olivi – aspettare che si trovino accordi difficili fra amministratori pubblici e gestori delle Fiere per dare vita ad un progetto regionale, più facile avviare un tavolo di confronto fra i tecnici, fra gli operativi che possono individuare strategie e punti di contatto su cui andare a lavorare anche in tempi molto brevi.

Per intanto con Padova a conduzione GL events che guarda ad Est e Vicenza impegnata in una sorta di rifondazione che la tolga dalle sabbie mobili del localismo, resta Verona a progettare in grande. A fine dicembre l’assemblea dei soci di VeronaFiere ha dato un primo via libera al progetto di trasformazione in società per azioni dando mandato ad Aletti Merchant di approfondire una prima ipotesi che prevede la scissione proporzionale delle attività gestionali e delle manifestazioni dall’attuale compendio immobiliare dell’Ente e la creazione di una società veicolo controllata pariteticamente dalle due entità e destinata alla realizzazione dello sviluppo immobiliare.

Nel progetto – precisa Giovanni Mantovani, direttore generale di VeronaFiere – si prevede anche un ampliamento ed una ulteriore riqualificazione della superficie espositiva, che passerà da 100mila a 140mila metri quadrati coperti, con un piano di investimenti fra il 2006 ed il 2008 di 120/130 milioni, finanziato con un aumento di capitale di 25 milioni e con il ricorso ad indebitamento bancario a medio termine per il resto.

Dopo aver chiuso il 2005 con un preconsuntivo che indica un fatturato di 64,9 milioni ed un netto di gestione a 4,6 milioni, VeronaFiere ha fissato per l’anno in corso un budget di crescita del 7%. Se nel complesso delle attività dell’ente veronese pesa sempre più il servizio e la proiezione sull’estero attraverso una rete ormai collaudata e consolidata, importanti sorprese potrebbero venire dalla collaborazione con Venezia.

La città lagunare ha finora promosso manifestazioni molto esclusive ma anche ad alto valore aggiunto e sul piatto mette sempre un nome di assoluto richiamo in tutto il mondo. L’abbinamento tra il know how di Verona e l’appeal di Venezia – assicura il presidente di VeronaFiere, Luigi Castelletti – ha sicuramente grandi potenzialità.

Claudio Pasqualetto

Newsletter