Rassegna stampa

Il modello vincente della via Emilia

Cagnoni, numero uno della fiera rivierasca, stima che il 2005 si chiuderà in linea con il 2004. Tutti i quartieri della regione puntano su nuove manifestazioni, intese internazionali e infrastrutture per potenziare l’offerta

Tre delle prime cinque fiere italiane sono concentrate in un’unica regione: Bologna, Rimini e Parma viaggiano compatte alle spalle di Milano, con Verona a rappresentare l’altro elemento di eccellenza. La via Emilia rappresenta così l’arteria principale dell’intero sistema nazionale, anche se come spiega Lorenzo Cagnoni, presidente dell’ente fieristico riminese, ´la situazione è di seria difficoltà’ e perseguire ´strategie di sviluppo non è un obiettivo facile’. Va detto che fuori dai confini non è che la situazione sia migliore. ´La Germania, per esempio, nel 2004 ha presentato numeri in declino’, ribadisce Cagnoni. Per combattere la sterilità del mercato e il calo dei consumi c’è, quindi, solo una strada percorribile nell’ottica dello sviluppo: investire nella crescita della filiera per rafforzare l’offerta commerciale, guardando sempre più all’estero. Anche se le tre realtà che sono geograficamente collocate lungo un asse di neppure 200 chilometri, da anni, ragionano e studiano ipotesi di cooperazione, di stretta collaborazione, magari di partnership industriale o di aggregazione. Perché, anche in questo settore, l’unione fa la forza. E si riesce ad affrontare la concorrenza del big nazionale, Milano e non solo. ´Un’alleanza con Rimini ha senso’, sostiene Luigi Mastrobuono, a.d. della Fiera di Bologna, ´se è supportata da un piano industriale. Non dovrebbe essere esclusivamente un’operazione di meccanismi societari’. Il cda ha, però, avuto il mandato di ´rafforzare il rapporto commerciale con Rimini’. Proprio l’ente felsineo ha l’obiettivo di aumentare il fatturato da 75 a 110/111 milioni di euro, ´rafforzando la gestione diretta delle manifestazioni (sono state ultime le acquisizioni del Sana, di Cosmoprof e di Ambiente&Lavoro), aumentando il fatturato e la marginalità e puntando allo sviluppo dei servizi. Infine, lavorando per l’espansione all’estero: in questo senso, abbiamo concluso l’acquisizione di una fiera del settore cosmetico in Cina’, continua Mastrobuono che spiega come la società stia puntando all’aumento dei ´servizi correlati’, un nuovo filone assai redditizio. Sul fronte strutturale, a Bologna, si apprestano a inaugurare un nuovo padiglione a settembre e si lavora alla riqualificazione degli altri. Oltre che al potenziamento dei collegamenti con le arterie di movimento: dall’autostrada ai parcheggi, alle ferrovie. ´La borsa? Non è per domani. È un obiettivo che ci siamo posti, però la nostre dimensioni devono crescere’. Scendendo a Rimini, che ha chiuso il 2004 con un volume d’affari di 67 milioni di euro, si guarda al 2005 come a un anno di transizione, visto che ´mancheranno diversi eventi di primaria importanza, come Tecnargilla o il Sib’, dice Cagnoni, che si auspica un andamento ´in linea con l’anno terminato’. La fiera crescerà. Su più direttrici. In primis, il turismo. Dopo l’acquisizione di Ttg, l’ente ha preso in gestione la Btc di Firenze, manifestazione turistico-congressuale. A novembre ci sarà la nuova edizione. Nella primavera 2006 sarà organizzata una manifestazione ´nello stesso ambito, rivolta alla clientela business e a quella consumer, per il mercato del Centro-Sud’. L’altro filone è quello dello sport. A Rimini, in primavera, sarà allestito il Bikeshow, mentre a Bologna, all’inizio del 2006, sarà allestita una fiera di settore in collaborazione con Assosport. ´Puntiamo all’espansione per linee esterne, guardando a Roma, Firenze e Bologna’, sintetizza Cagnoni che lavora all’internazionalizzazione del Festival del Fitness. Con la nascita di una newco in partnership con Società Progetti, il modello sarà esportato a Mosca, Monaco, Miami, Pechino e Madrid. C’è, poi, il settore congressuale. La fiera investirà 98 milioni per la realizzazione di un centro congressi in città e ha siglato l’accordo per la gestione del sistema di strutture nella capitale. Il tutto si concretizzerà nel 2007. A Parma anche i nuovi vertici lavoreranno per il rafforzamento di tre aree: ´Quella alimentare (Cibus), quella dell’antiquariato (Mercanteinfiera) e quella della meccanica tradizionale’, dice Tommaso Altieri, d.g. della Fiera che sta procedendo ad accordi con altre realtà come Bari, Napoli o, all’estero, il Brasile e la Russia. ´Valutare ipotesi di collaborazione con Rimini e Bologna è giusto’, conclude Altieri, ´anche perché sarà necessario non sottovalutare il problema della concorrenza della rinnovata struttura di Milano’.

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