
Il Made riparte dai borghi storici
La manifestazione internazionale dedicata insieme al mondo del progetto e delle costruzioni, il Made Expo, di Milano giunta alla terza edizione guarda al 2011 con una piccola rivoluzione spostando l’appuntamento da febbraio ad ottobre e con l’obiettivo prioritario di accompagnare le imprese all’Expo meneghino del 2015.
In controtendenza rispetto al panorama fieristico generale, il Made ha chiuso l’ultima edizione – quella dello scorso febbraio – con un chiaro successo di pubblico rappresentato da un incremento del 21% delle partecipazioni in generale e una presenza in aumento del 24% dei visitatori stranieri. Un risultato della manifestazione che ha avuto anche qualche segno negativo: «L’unica componente che ha avuto un poco di crisi – ha spiegato il presidente di Made eventi, Andrea Negri – riguarda il numero degli espositori e i mq affittati, ma minima. Tutte le altre manifestazioni, a livello mondiale, legate all’industria dell’edilizia sono in crisi profondissima. Mentre noi abbiamo già avuto un numero enorme di riconferme per il prossimo anno». In ognuno dei 19 road show per l’edizione del 2010 svolti nei paesi del bacino del Mediterraneo ma anche in Russia e perfino in Sud Africa non è stata presentata solo l’esposizione ma anche la kermesse internazionale del 2015. «Il Made – ha commentato Negri – non è solo una esposizione di prodotti e di aziende, ma è un appuntamento molto più articolato. Gli eventi collaterali già organizzati nell’ultima edizione sono stati pensati tutti con l’ottica di guardare all’Expo di Milano del 2015 e continueremo in questa direzione. Lo spostamento ad ottobre non ha nessun retroscena segreto e non vuol essere uno sgarbo ad altre manifestazioni italiane, piuttosto è pensato per non sovrapporsi ad altre Fiere europee«. Lo scorso Made di febbraio ha chiuso con 242.152 presenze come visitatori e oltre 1.700 imprese come espositori di cui 254 estere. Gli appuntamenti organizzati sono stati 180 in cui si è cercato di esplorare i temi più rilevanti del costruire contemporaneo. Nella nuova edizione continuerà il lavoro cominciato con il salone dedicato a borghi e centri storici con il pensiero rivolto alla ristrutturazione e ricostruzione ma anche all’abitabilità e al risparmio energetico. Non mancherà il Forum della tecnica delle costruzioni per indicare la strada che il settore sta seguendo. Basti pensare che una delle iniziative più visitate questo anno è stata la piattaforma oscillante mossa elettricamente che mostra gli effetti del bradisismo.
Nelle ambizioni del Made nel 2011 troveranno posto tutte le federazioni legate alla filiera delle costruzioni. «Il Made non è la Fiera di un solo settore – ha commentato Giulio Cesare Alberghini, Ad di Made eventi – ma di tutta l’edilizia. In Italia non ci sono altre manifestazioni così complete. Adesso stiamo organizzando all’estero tutta una serie di road show in diverse città europee per promuovere incontri con gli espositori internazionali. Spendiamo per le iniziative pubblicitarie alcuni milioni di euro, ma con un ottimo rendimento, visto che poi la Fiera funziona».
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