Rassegna stampa

Il made in Italy campione della qualità

«Attendono di lavorar di ferrarezze, tolendo il ferro alli forni di Valtrompia. E quelle genti con queste arti sostengono se medesimi e le loro famiglie senza andar per il mondo». Così, il capitano Giovanni da Lezze, rettore della Repubblica veneta, a meno di quarant’anni dalla battaglia di Lepanto (1571) vinta sulla flotta ottomana grazie anche ai cannoni triumplini, descriveva nel suo viaggio fra i domìni della Serenissima la più antica specializzazione produttiva della provincia di Brescia. Un mestiere, quello «di lavorar di ferrarezze per costruir fucili e pistole», che torna in vetrina, da oggi al 21 aprile, con la ventottesima edizione di Exa, Mostra internazionale di armi sportive, security e outdoor.
Ospitata nei 20mila metri quadrati del padiglione espositivo di Brixia Expo-Fiera di Brescia, l’inaugurazione dell’appuntamento dedicato ai cacciatori e agli appassionati di tiro è stata preceduta, ieri, dalla visita del ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, che è volato a Brescia per fare il punto sulle prospettive economiche del comparto.
«All’inizio di maggio – ha annunciato Scajola – sarà convocato un tavolo tecnico con l’obiettivo di giungere a una semplificazione normativa che permetta alle leggi italiane di dare una mano alle aziende sui mercati internazionali. Inoltre, il distretto armiero sarà sostenuto con una fiscalità di vantaggio effettiva che tenga conto delle specificità».
«Il comparto – sottolineano Francesco Bettoni, numero uno della Camera di Commercio di Brescia, e Carlo Massoletti, presidente dell’Immobiliare Fiera – sta cercando il recupero dopo un momento di difficoltà, e sta reagendo bene, come dimostrano i successi riscossi nelle vetrine mondiali del calibro dello Shot Show di Orlando, negli Stati Uniti, e dell’Iwa di Norimberga, in Germania».
Dunque un’Exa 2009 fortemente orientata all’estero ma non solo, come dimostrato dai circa 300 espositori registrati (18 dei quali stranieri), dai complessivi 700 marchi accreditati, dai 45mila visitatori attesi e dal patrocinio concesso dal ministro Roberto Maroni: «Per la prima volta – annuncia il direttore della Fiera di Brescia, Marco Citterio – la fiera ha avuto il patrocinio del ministero dell’Interno, a dimostrazione di una rinnovata sensibilità nei confronti della manifestazione». Un’attenzione che il sindaco di Brescia, Adriano Paroli, ha definito «significativa, perché rivolta a una tradizione industriale importante per il territorio, oggi certamente in difficoltà per la crisi, nonostante l’alta qualità e la storia dei prodotti realizzati».
Malgrado la contrazione dei volumi produttivi registrata a inizio 2009, Brescia e in particolare la Valtrompia si confermano leader nella produzione armiera con il 90% del totale Italia e il 70% del business europeo, concentrati nell’area che corre lungo l’asse Gardone Valtrompia-Brescia, dove trovano posto 136 aziende specializzate e un migliaio di imprese dell’indotto.
Nel 2008 il comparto ha fatto registrare un fatturato globale di un miliardo di euro (2,5 miliardi compreso l’indotto) per una produzione di 819mila pezzi, divisi fra armi lunghe, cioè i fucili da caccia, da tiro e di precisione (438mila, pari al 53% del totale), armi corte (166mila) e repliche ad avancarica e a salve (180mila). La tipologia prodouttiva più significativa rimane quella dei fucili semiautomatici (224mila pezzi), seguiti dalle pistole semiautomatiche (163mila pezzi) e dai più tradizionali fucili a due canne sovrapposte (99mila in totale).
Il settore resta fortemente export oriented, visto che oltre l’80% della produzione finisce oltreconfine, con punte del 90% per alcune classi di prodotto come repliche e fucili ad avancarica. Il principale mercato è quello statunitense (assorbe il 37% delle esportazioni), e le importazioni di armi leggere italiane hanno superato nel 2008 i 120 milioni di dollari. Il distretto delle armi, infine, dà lavoro a 3.900 addetti diretti, che salgono a 45mila con l’indotto.
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IL COMPARTO


1 miliardo
Il fatturato
Il giro d’affari delle aziende armiere bresciane, a cui si aggiungono 1,5 miliardi di euro dell’indotto
3.900
L’occupazione
Il numero degli addetti diretti del distretto, compreso l’indotto si arriva a 54mila
136
Le aziende
L’ultima rilevazione compiuta dalla Camera di Commercio di Brescia
819mila
La produzione
Le armi controllate nel 2008 da parte del Banco nazionale di Prova
90%
Il made in Brescia
La quota di aziende armiere situate nella provincia di Brescia sul totale Italia
300
Gli espositori
Le aziende presenti alla 28ª edizione di Exa

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