
Il Macef sfida le manifestazioni di Parigi e Berlino
La crisi non consente smentite. «Il 2009 è stato un anno difficile anche per noi, ma guardando al futuro bisogna fare una giusta autocritica e porre una maggiore attenzione ai buyer nelle missioni all’estero». Sono le parole di Marco Serioli, direttore esecutivo di Rassegne, società che si occupa dell’organizzazione del Macef, ovvero il Salone Internazionale della casa. Celebrato a gennaio e a dicembre alla Fiera di Milano, il Macef è dedicato a tutti i settori e alle merceologie in cui si articola la vita domestica, compresi gli spazi all’aperto e la cura della persona. Durante l’ultima edizione hanno visitato il Macef oltre 90mila operatori specializzati, segnando un incremento del 13% rispetto all’edizione precedente: tra questi più di 11mila provenivano da oltre 120 paesi esteri. Un buon risultato che comunque sconta i contraccolpi della congiuntura. «Da questa situazione negativa – continua Serioli – se ne esce rimettendosi pesantemente in discussione, andando a cercare l’efficienza e investendo sui clienti: insomma, bisogna riavvicinarsi all’utente».
L’obiettivo primario è concentrare le forze per superare le difficoltà congiunturali. «L’Italia soffre di campanilismo anche nel settore fieristico – riprende Serioli – ci sono 24 enti fieristici, anche se in realtà sono una dozzina i quartieri applicati al settore. Invece in Germania sono solo nove e negli Usa quindici. E questo non è un bene per il nostro Paese». In ogni caso Macef si propone di competere a livello internazionale con Parigi e Berlino: «È un bel testa a testa, a volte una lotta senza esclusioni di colpi». Eppure le sinergie tra i poli fieristici italiani sono ancora difficili, come spiega il direttore di Rassegne: «Una certa collaborazione c’è, però si tratta più che altro di iniziative di buon vicinato. La realtà è che ci riferiamo soprattutto a piccole aziende e in questo momento critico c’è soprattutto competizione tra questi diversi operatori».
In ogni caso, per la prossima edizione, il Macef punta a consolidare il rapporto con l’utente, avvicinandolo agli oggetti del Salone e specificando l’utilità della manifestazione. «Siamo rimasti soddisfatti dagli ultimi risultati registrati. Per questo l’anno prossimo punteremo ad aumentare il nostro coinvolgimento internazionale e stiamo sviluppando l’evento “Macef in town”, per incrementare le attività sviluppate in città. Vorremmo poi introdurre delle installazioni per disegnare un contesto che renda il nostro Salone un punto d’incontro reale per i visitatori, qualcosa di simile all’atmosfera che si respira nelle piazze di paese tipicamente italiane».
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