Rassegna stampa

Il Lingotto scalda i motori per l’autunno

Lingotto Fiere scalda i motori. Superato lo “shock” del Salone dell’auto mancato nel 2002, la società che fa capo ad Alfredo Cazzola ha archiviato un primo semestre 2003 di consolidamento e ora può guardare a un autunno che appare carico di sfide importanti.
Prima tra tutte, quella del Salone del Vino che – alla sua terza edizione – sarà chiamato a superare i risultati già lusinghieri dell’anno scorso: nell’autunno 2002, infatti, le 1.175 cantine presenti sono state visitate da oltre 38mila persone, con un incremento della superficie espositiva pari al 40% rispetto all’anno precedente, l’anno del debutto vero e proprio.
Il primo semestre. «Nel primo semestre di quest’anno – sottolinea Alfredo Cazzola – l’attività di Lingotto Fiere è stata caratterizzata da tre momenti particolarmente qualificanti: il Salone Automotor, la Fiera del Libro e, non ultimo, il convegno di Confindustria. Questo ultimo appuntamento non ci ha coinvolti soltanto come padroni di casa, ma anche nella duplice veste di progettisti e allestitori di tutte le strutture necessarie per ospitare gli oltre 3mila delegati».

Per il momento, tuttavia, le cifre fornite dal quartier generale di Bologna sono parziali: «A oggi – spiegano a Lingotto Fiere – abbiamo potuto raccogliere soltanto i dati relativi ai due saloni organizzati direttamente dalla nostra società: Expocasa (con i suoi 500 espositori e i 100mila visitatori) e Automotor, forte di 265 stand e 25.250 visitatori, specialisti del settore componenti e ricambi per auto».
Un dato, comunque, è certo: nei conti di fine anno peserà in misura significativa anche Mestieri in mostra, la vetrina sulle professioni emergenti che – alla sua prima edizione, dal 17 al 20 gennaio – ha già sfiorato le 40mila presenze, e ha superato i consueti 23mila visitatori del Mondial des Métiers di Lione, la fiera d’Oltralpe, adottata come punto di riferimento.
Le sfide. «Complessivamente – interviene ancora Cazzola – sono stati 52 i giorni di apertura dei padiglioni del Lingotto in occasione di manifestazioni fieristiche. A questi ne vanno aggiunti altri 30 per gli allestimenti». Tra Bologna e Torino, la soddisfazione non manca: «Questo semestre – rimarca il presidente di Lingotto Fiere – si conclude con prospettive soddisfacenti per lo stesso periodo del 2004, che vedrà sicuramente nuove rassegne e maggiori eventi nei nostri padiglioni».
Limiti e obiettivi. Punto debole della struttura rimangono le dimensioni, che oggi contano una superficie espositiva di 74mila metri quadrati, suddivisa su quattro padiglioni, altri spazi interni (per 5.680 metri quadrati) e aree esterne allestibili, per un totale di 22.500 metri quadrati.
Si tratta di un fattore penalizzate, destinato a ridimensionarsi con le Olimpiadi del 2006 (quando lo stadio del pattinaggio, l’Oval, verrà incorporato nel Centro fiere). Ma che tuttavia – almeno per il momento – vede Torino come anello debole di una catena che comprende il Centro fiere milanese (348mila metri quadrati articolati in 26 padiglioni) e il quartiere bolognese dedicato alle grandi manifestazioni, con i suoi 230mila metri quadrati suddivisi in 20 padiglioni.
In attesa del salto di qualità – la conversione dell’Oval dovrebbe regalare nuove superfici coperte per 30mila metri quadrati – sotto la gestione Cazzola (iniziata nel 1999), il Lingotto ha puntato a consolidare il patrimonio accumulato negli ultimi 20 anni, con l’aggiunta di alcuni appuntamenti di rilievo (in primo piano, il Salone del Gusto e il Salone del Vino), e la pericolosa sospensione del Salone dell’Auto, causata dalla diserzione in massa delle principali case automobilistiche.
Numeri piccoli ma robusti, dunque, quelli dell’ultimo biennio: dai 18 saloni del 2001 si è passati, l’anno dopo, a 14 (-22,2%), cinque in meno rispetto al calendario del 2003, che conta 19 appuntamenti. Ma – restando al biennio 2001/2002 – la riduzione degli eventi e delle aree allestite (da 404.210 a 346.355 metri quadrati, con un decremento del 14,3%) non ha impedito la crescita dei visitatori (da 694.666 a 749.845, un aumento, dunque, del 7,9%) e, anche se più lieve, degli espositori, balzati da 4.964 a 5.042 (+1,9 per cento).
Il trend di crescita dell’attività fieristica ospitata nei padiglioni di via Nizza ha consentito a Lingotto Fiere di ampliare il proprio giro d’affari: tra il 2001 e il 2002 il fatturato è passato da 12 a 15 milioni (+25%), nonostante il Salone dell’Auto, da solo, avrebbe consentito un ulteriore balzo in avanti stimato intorno ai 7 milioni.

L’attività del Centro fiere in cifre
I dati. Tra il 2001 e il 2002, sebbene sia calato il numero di saloni ospitati al Lingotto di Torino, e la superficie occupata, è invece cresciuto il numero di visitatori (+7,9%) e di espositori (+1,6%). Per l’andamento del 2003, fanno ben sperare le cifre registrate in occasione di Expocasa (500 espositori e centomila visitatori) e di Automotor (265 stand e oltre 25mila visitatori). É stato un successo anche “Mestieri in mostra”, la vetrina dedicata ai mestieri emergenti, con circa 40mila presenze.
Le prospettive. Il primo semestre dell’anno si conclude in maniera soddisfacente per il Lingotto, che si prepara ad un autunno impegnativo, con dieci eventi in programma a partire da settembre. Restano i limiti di una struttura che ha una superficie limitata: più di 74mila metri quadrati allestibili contro i 348mila di Milano e i 230mila di Bologna.

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