
Il Lingotto in mani torinesi
Paolo Piacenza
TORINO
«Il futuro del Lingotto? La trattativa con Cazzola va avanti. La conclusione positiva dipende da molti fattori, e comunque, non sarà in tempi brevi». A parlare è la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso.
E il vicesindaco di Torino, Tom Dealessandri, è ancora più prudente: «Altre città, come Milano, hanno a disposizione bacini potenziali di pubblico oggettivamente superiori. Affronteremo il futuro del Lingotto, parlando sia con i francesi di Gl Events sia con Cazzola, ma gli investimenti prioritari della città sono altri».
Nel risiko del settore fiere che si è scatenato in Italia, il Lingotto Fiere e Promotor International dell’imprenditore bolognese Alfredo Cazzola hanno un ruolo fondamentale. Il 23 aprile, la Promotor ha confermato le indiscrezioni pubblicate dal Sole-24 Ore, che davano probabile la cessione dell’attività al colosso francese Gl: passano così di mano, oltre al Motor Show di Bologna e allo Smau di Milano, fiere torinesi come il Salone del vino, Restructura, Progetto & arredo, Expocasa, Dolc’ Ideasposa; ma dalla cessione resta escluso proprio il Lingotto Fiere, di cui Cazzola intende mantenere proprietà e gestione.
Tutt’intorno, il sistema fieristico si è messo in moto, con l’ipotesi di società unica di tra Fieramilano e Fiere Bologna e la conferma dell’alleanza tra Verona e Parma con il binomio Cibus-Vinitaly. Un gran ballo dal quale Torino, già collocata solo al 12° posto nella classifica nazionale del sistema, rischia di essere esclusa anche perché l’ipotizzata alleanza con Milano sul filone fiere-congressi sembra svanita nel nulla.
La partita, tuttavia, resta più aperta di quanto sembri: se è vero che il Comune, oggi, non può investire e la Regione vuole fare le cose con prudenza, l’idea di realizzare al Lingotto un grande polo fieristico non è tramontata. A dicembre Cazzola ha dichiarato di stimare il Lingotto 55 milioni di euro, ma la cifra finale potrebbe essere più bassa. «Si potrebbe ipotizzare l’acquisto da parte della Regione con una piccola quota del Comune che potrebbe concentrarsi su Expo 2000 e sull’Oval – dice oggi la presidente Bresso – ma i tempi sono lunghi, non prima del 2008».
Il vicesindaco vuole anche parlare con i futuri padroni d’oltralpe di Promotor e dei marchi collegati, per capirne le intenzioni: «I francesi – sostiene Dealessandri – hanno come caratteristica la gestione e non la proprietà dei sistemi fieristici. Si tratta di capire cosa vogliono fare, qual è il loro interesse sul territorio: trattandosi di marchi nati qui, il confronto con l’interlocutore pubblico è necessario».
Quanto al futuro del centro fieristico, prosegue Dealessandri «noi non possiamo che essere interessati, ma riteniamo che debba essere prima di tutto una vetrina del meglio del territorio, puntando su asset come l’auto o l’enogastronomia e su grandi eventi come la Fiera del libro o il Salone del gusto».
Coerente con questi obiettivi è il programma di Expo 2000, la società pubblico-privata che gestisce il Centro congressi del Lingotto e ora, dal 15 marzo 2007, anche l’Oval. «La linea di sviluppo – dichiara il presidente Fabrizio Gatti – è quella di dare vita ad alcuni nuovi marchi: il 21 e 22 ottobre ci sarà MeltingBox, fiera internazionale delle pari opportunità, organizzata con la Regione. E dal 15 al 17 febbraio 2008 ci sarà Winterpark, primo salone del fitness invernale gestito con la Progetti Srl, che già organizza il Festival del fitness di Rimini».
Nel 2007 alcune novità anche per Lingotto fiere, come la fiera del settore funerario Aeterna, la fiera degli allestimenti commerciali Expocom, l’expo biennale delle montagne Alpi 365 e il Salone dell’agricoltura. Nel 2008 la stessa Promotor organizzerà Next, salone internazionale del design automobilistico, che però si svolgerà all’Oval.
Poi c’è il grande numero di piccoli e medi eventi che si svolgono fuori dai confini torinesi. Complessivamente in Regione nel 2007 si svolgeranno 84 fiere: 5 internazionali e 16 nazionali. «La Regione – spiega il direttore del settore competente di piazza Castello, Mirella Calvano – ha criteri molto rigorosi nel concedere lo status di fiera nazionale o internazionale, ma gli eventi sono comunque numerosi e creano, insieme, un importante valore aggiunto».
Entro l’estate, per sostenerne lo sviluppo, dovrebbe arrivare anche la nuova legge regionale sulle fiere.