
Il distretto del clima alla svolta ambientale
Il Veneto si conferma capitale del settore refrigerazione e riscaldamento. Sono 221 le aziende della regione espositrici in Fiera a Milano al Mce (Mostra Convegno Expocomfort), rassegna nazionale del mercato del riscaldamento, delle energie rinnovabili, del condizionamento e della refrigerazione, delle tecnologie sanitarie. L’evento, che ha aperto i battenti ieri, si chiuderà sabato 27 marzo. «L’obiettivo – spiega Massimiliano Pierini, direttore di Mce – è rappresentare l’appuntamento di svolta per cavalcare i primi segnali di ripresa e per fare ripartire il business. Da oltre 50 anni punto di forza della fiera è la capacità di anticipare i trend e le opportunità offerte al mercato da segmenti nuovi. L’edizione 2010 è incentrata particolarmente sulla sostenibilità ambientale, efficienza e risparmio energetico».
«Al Mce la presenza veneta si conferma massiccia – conferma Francesco Bettella, presidente di Refricold (Scarl cooperativa a responsabilità limitata), che rappresenta il braccio operativo del Distretto regionale del freddo – non solo come numero di aziende ma anche per quanto riguarda il giro d’affari. Una statistica recente evidenzia come le aziende venete di questo comparto rappresentano circa il 50% del fatturato italiano, ma una quota significativa riguarda l’export».
Bettella, che è amministratore delegato della Uniflair di Conselve (Padova), leader nel condizionamento tecnologico di ambienti che ospitano apparecchiature elettroniche, analizza l’attuale momento. «Il comparto della climatizzazione – aggiunge il presidente di Refricold – soffre la crisi generalizzata, ma legata soprattutto al brusco stop in campo edilizio, non solo nel mercato italiano ma anche in quello europeo e mondiale. Tuttavia i segnali di questo inizio 2010 inducono a un certo ottimismo. Il condizionamento dell’aria e il benessere ambientale sono ormai prerogative della maggior parte delle case, degli ambienti di lavoro e dei negozi e quindi lasciato alle spalle il periodo di crisi, la situazione è destinata a migliorare».
Ottimismo arriva da Marcello Fantini, presidente del Distretto Venetoclima, che fa parte del settore termomeccanica, climatizzazione, risparmio energetico e fonti energetiche rinnovabili, a cui sono iscritte 180 aziende, di cui circa il 35% fanno parte di entrambi i distretti. «Il nostro comparto – spiega – sta soffrendo la crisi in maniera diversificata. Se infatti le aziende che producono caldaie e stufe l’hanno patita in maniera decisa, quelle che offrono fonti di energia rinnovabile sono riuscite a chiudere il 2009 in pareggio, se non addirittura con un aumento del fatturato. In particolare quelle che si sono concentrate su elettronica, domotica e tutte le fonti di energia alternativa, stanno andando molto bene. L’impasse del mercato – precisa Fantini – sta rallentando anche chi avrebbero le potenzialità per una crescita notevole. In questi momenti non sempre esiste una programmazione produttiva, molte aziende comprano sul venduto e così finisce che una parte di loro, peraltro limitata, lamenta problemi di approvvigionamento di materie prime».
Per molte iscritte a Venetoclima la strategia per combattere la crisi riguarda l’export. «Il mercato europeo – conclude Fantini – è quello che ha sentito di più la crisi. Attualmente aree interessi sono quelle del Golfo Persico, il nord Africa, l’India e Paesi del Sudamerica».
© RIPRODUZIONE RISERVATA