
“Il Comune fuori dall’ente Fiera”
torna all’elenco La Margherita sollecita una riflessione sul buco finanziario provocato dal Momi
Un chiarimento all’interno della maggioranza di centrosinistra sulla permanenza del Comune all’interno dell’ente Fiera spa. E’ quanto chiede la Margherita, attraverso il vice presidente comunale Massimo Cerasini, in relazione alla gestione del Momi, la kermesse motoristica organizzata dalla coppia Massimo Falcioni e Graziano Rossi.
Non è minimamente pensabile che si organizzi una manifestazione di questa portata senza che prima non si siano fatti programmi ben definiti soprattutto sotto il profilo finanziario – scrive Cesarini -. Come non è pensabile che ancor oggi, a circa un mese dalla chiusura dell’evento, non vi sia ancora chiarezza sui conti. Il tutto, se corrisponde a quanto descritto dagli organi di stampa, è assurdo. Qualsiasi amministratore deve pianificare i suoi interventi, senza improvvisazioni di alcun tipo. Altrimenti dovrebbe trarne le debite conseguenze. Come non è pensabile una gestione della manifestazione così, dove si spendono milioni di soldi pubblici in pranzi, regali o quant’altro; come non è pensabile che vi siano balletti di cifre sui biglietti venduti, sugli introiti delle sponsorizzazioni e sulla voragine economica che questa manifestazione ha provocato. E non voglio andare oltre se non a pormi la domanda, la più banale di tutte. Chi paga ora i debiti? Alla luce di quanto sopra riteniamo sia necessario e urgente un chiarimento sulla vicenda, con dati alla mano, all’interno della maggioranza che governa questa città; un chiarimento che dovrà portare ad una seria riflessione sull’eventuale partecipazione del comune di Pesaro nell’Ente Fiere s.p.a.. Una amministrazione pubblica deve rispondere in primis ai suoi cittadini sull’utilizzo dei soldi che amministra e, se le cose stanno in questa maniera, non pare un investimento efficace, per non usare altre terminologie, l’investimento fatto dall’amministrazione comunale nelle Fiere”.