Rassegna stampa

«Il bilancio di PadovaFiere sarà positivo»

Transpotec lascia Verona e va a Milano, ma Webbit (Information and communication technology), pur mantenendo le sue caratteristiche di evento itinerante, continuerà a rimanere saldamente ancorata a Padova. Nel grande movimento in atto nel settore delle manifestazioni fieristiche insomma, chi per ora ci rimette è solo Verona. Artefice dell’operazione è Ferruccio Macola che oltre ad essere ideatore e proprietario di Transpotec, il più importante salone italiano dei trasporti e della logistica, è anche presidente di PadovaFiere. Uno sgarbo alla fiera scaligera che vorrebbe acquisire la gestione dell’Ente di via Tommaseo? Macola lo esclude categoricamente. I ruoli vanno distinti. «Le leggi di mercato devono essere rispettate – spiega – e per quanto riguarda Transpotec, Verona non ha sufficiente spazio disponibile. In Europa poi, opera il grande Salone di Hannover e se vogliamo essere competitivi abbiamo bisogno di un partner importante come la Fiera di Milano che nel 2005 aprirà il maxi-centro espositivo di Rho Pero. Non è perciò una scelta in spregio al Veneto, ma un progetto industriale per fare crescere la manifestazione». Tecnicamente, l’operazione prevede l’acquisto da parte della Fiera di Milano Spa, per 4,2 milioni di euro da versare in contanti, del 60 per cento della società Tl.Ti Expo Spa, a cui sono state conferite le biennali Transpotec & Logitec e Transpotec Show Tts e il relativo ramo di azienda da parte della Transpotec srl posseduta dalla famiglia Macola. A Tl.Ti Expo fa capo anche l’evento Webbit che si svolgerà nel 2005 pure a Milano. «Webbit è però una manifestazione itinerante – precisa Macola – ma a Padova manterrà l’engineering, la gestione. L’area operativa è affidata a mio figlio e la struttura resta quindi nel nostro territorio». Macola respinge con sdegno le accuse di conflitto di interessi. «Come imprenditore – aggiunge – non ho mai penalizzato PadovaFiere. Tutti questi attacchi sono quindi ingiustificati e mi amareggiano». Il presidente non accetta il gioco al massacro e sta valutando di intraprendere azioni legali. «Ci troviamo nella situazione di dover parare dei colpi proprio nel momento più delicato della privatizzazione – dice – Quegli attacchi provocano danni enormi ed è perciò mio dovere tutelare anche giuridicamente la nostra immagine da chi getta del fango in modo ingiustificato».Attacchi e polemiche a parte, a PadovaFiere c’è la soddisfazione per un bilancio che si annuncia sin d’ora positivo. Conferma Macola: «Dall’inizio dell’anno stiamo andando obiettivamente bene. Il mercato fieristico è in difficoltà ma noi siamo in controtendenza. Tutto ciò avviene in un contesto nel quale l’ex sindaco Destro sembra dimenticare che c’è stato un notevole aumento di capitale e che PadovaFiere deve pagare un cospicuo affitto al Comune di Padova. Cosa mai accaduta in passato. Ciònonostante il debito è diminuito da 42 milioni a 38 milioni di euro. Ricordo infine che l’Ente conseguirà risultati ancora migliori nel 2005 quando tornerà ad ospitare il salone del Mobile veneto professionale che abbiamo recentemente strappato a Verona».

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