
I prodotti di qualità spingono la pelle
Deborah Dirani
BOLOGNA
Sono 982 le aziende attive nel settore della pelle, dalle calzature alla concia fino alla produzione di abbigliamento, con sede in Emilia-Romagna. Rispetto alle 19.670 imprese del settore censite in Italia, quelle della regione rappresentano il 4,99% e, in una classifica rappresentativa, sono al sesto posto, precedute da quelle di Toscana, Marche, Campania, Lombardia e Veneto.
Dalla fotografia del settore pelle emiliano-romagnolo – scattata dall’istituto di ricerca Crif, in occasione di Linea Pelle, manifestazione che ha aperto ieri i battenti nel quartiere fieristico di Bologna – emerge una realtà disomogenea con punte di eccellenza concentrate sul territorio della provincia di Forlì-Cesena; all’estremo opposto il territorio piacentino (2%). Tutte, comunque, da tempo hanno virato verso produzioni ad alto valore aggiunto, vitali per confrontarsi con la concorrenza dei Paesi emergenti dell’Asia e dell’Est.
Nel dettaglio i comuni della Romagna in cui si trova il maggior numero di imprese (264, cioè il 27% del totale) sono quelli di Savignano sul Rubicone, San Mauro Pascoli e Gatteo Mare. In questo triangolo si trovano aziende specializzate nella produzione di calzature, e alcune realtà comunque meno significative riconducibili alla cosiddetta sub filiera della calzatura (come ad esempio i formifici).
Il triangolo romagnolo delle scarpe si caratterizza per una produzione di alta qualità: qui si trovano infatti marchi eccellenti come Zanotti, Sergio Rossi, Casadei e Baldinini.
«Le imprese del nostro territorio – spiega Enzo Poggi, vicepresidente di Confindustria di Forlì-Cesena – hanno chiuso positivamente il 2007, con un più 14,4% sugli ordinativi del mercato interno e un più 4,3 su quello estero. E anche il 2008, dai primi riscontri, sembra orientato a un buon risultato».
Al secondo posto nella classifica regionale per la dislocazione delle aziende del settore della pelletteria c’è la provincia di Bologna: 236 aziende, pari al 24% del totale. Anche qui si trovano eccellenze produttive rappresentate da marchi famosi in tutto il mondo: A. Testoni, per le calzature, Redwall, Furla e Piquadro. «Bologna, così come Modena – spiega Antonio Franceschini responsabile regionale e nazionale di Cna Federmoda – sono caratterizzate dalla concentrazione di imprese di lavorazione di pellami pregiati poi commercializzati in Italia e nel mondo».
Caratteristica comune a più della metà delle imprese del settore della regione (precisamente al 53%) è la natura giuridica di imprese individuali. Il 25% è invece rappresentato da società di persone e il 20% da società di capitale. Per quanto riguarda il volume d’affari generato dalle aziende i soli dati diffusi sono quelli delle grosse società, la minoranza rispetto al totale, che indicano che il 4% è capace di generarne tra 1 e 2milioni e mezzo di euro e il 3% tra 2,5 e 5 milioni.
Infine in tutta la regione solo un’azienda dichiara un numero di addetti compreso tra 200 e 299, tre sono quelle che hanno tra 100 e 199 dipendenti, mentre delle restanti la maggior parte (354) non ha mai reso noto a quante persone dà lavoro.
La ripartizione
La suddivisione per provincia delle aziende emiliano-romagnole attive nel settore della pelle