
I prezzi? Sono online
di Marilena Pirrelli
D ifficile orientarsi in un magma estetico composto da oltre mille artisti: ad ArteFiera è meglio arrivare preparati. Certo, chi è determinato a comprare molto spesso lo fa dopo un’accurata ricerca per, poi, lasciarsi andare alle emozioni: un primo screening delle opere e del loro valore economico ora si può fare prima di visitare gli stand degli oltre 200 galleristi che espongono a Bologna dal Moderno al Contemporaneo sino alle giovanissime scoperte. Basta un click su Art Fair Preview (www.munusartinvest.com) di Art Investments, dov’è possibile vedere in anteprima 400 opere delle oltre mille presentate con il range di prezzo per gli artisti affermati sul mercato internazionale e su quello nazionale.
Il servizio realizzato in collaborazione con Art Consulting permette di curiosare tra i lavori in base al genere (dipinti, opere su carta, foto, video, sculture e installazioni), al prezzo (fino a 10mila e oltre oltre i 100mila), alle dimensioni (fino a 100 cm di base, da 100 a 200 e oltre 200 cm) e alla galleria. Così è possibile scoprire che si può acquistare l’olio su tela «Flex» (2007, cm 140 x 140) del giovanissimo artista ungherese Robert Batyko (1981) per non più di 5mila da acbGallery di Budapest, così come l’acrilico su tela «Berlin Burn» (2007, cm 100 x 130) del russo Ter Oganyan David (1981) dalla galleria Prometeo di Milano.
Se poi si è a caccia di artisti affermati il valore lievita: la scultura in acciaio «Feeling Material VIII» (2003) di Antony Gormely (1950) esposta da Mimmo Scognamiglio oscilla tra i 200 e i 400mila , stessa forchetta per il dipinto «Untitled» (2007, cm 272 x 196) di Julian Schnabel (1951) da Sperone Weasteater.
Naturalmente ArteFiera è da sempre un’occasione unica per trovare opere di qualità di artisti moderni e del ‘900 storico: la matita su carta «Mandolino e compostiera» (19919) di Gino Severini (1883-1966) vale tra i 100-200mila da Russo. Il disegno su carta l’«Ermafrodito» (1910-11) di Amedeo Modigliani (1884-1920) nello Studio Guastalla sale tra 200 e 400mila. La scultura in ceramica di Lucio Fontana (1899-1968) «Ritratto di Fanciulla» (1953, cm 38 x41 x 31) da Amedeo Porro va da 200 a 400mila , quanto l’olio su tela sagomata «Superficie bianca» ( 1967, cm 100 x 80 ) di Enrico Castellani nello Studio Gariboldi. E per un «Achrome» del 1959 di Pero Manzoni da Mazzoleni bisogna essere disposti a pagare tra 700mila e il milione di , sull’onda delle ultime aste.
Molto più difficile muoversi nel supercontemporaneo, dove le quotazioni sono volatili e gli artisti ancora produttivi, le speculazioni sono dietro l’angolo e tutti vorrebbero comprare il futuro Picasso al prezzo di un esordiente. Ma una cosa appare certa: gli artisti italiani sono ancora sottovalutati rispetto a quelli internazionali. Buoni acquisti.