Rassegna stampa

I piccoli editori cercano più spazi

A CURA DI

Michela Finizio

Cresce la piccola e media editoria nel Centro-Nord, ma solo poche realtà riescono a competere, in Emilia-Romagna e in Toscana, con le grandi case editrici lombarde e piemontesi. Dopo il successo della Fiera del libro per ragazzi di Bologna, dove fino al 27 aprile si sono riuniti quasi 5mila operatori internazionali, e a poche ore dall’apertura della Fiera internazionale del libro a Torino, il panorama editoriale locale mostra i suoi limiti, ma anche la sua vivacità.

Sono in tutto 1.415 le case editrici del Centro-Nord iscritte all’Associazione italiana editori (rappresentativa del 90% del settore), pari al 20,3% del totale nazionale. Di queste, 613 si concentrano in Emilia-Romagna e 575 in Toscana, dove nel 1990 erano solo 208. A fronte di questo raddoppio in meno di quindici anni, si registra tuttavia una sostanziale stabilità nella produzione di opere: sempre in Toscana nel 1990 i titoli pubblicati erano 2.825, poco meno dei 2.831 di oggi, con una riduzione da 16,5 a 6,6 milioni del numero di copie stampate e immesse nei diversi canali di vendita.

«Firenze era una delle capitali storiche dell’editoria italiana, ma oggi – afferma Giovanni Peresson dell’Ufficio studi Aie – è decaduta, lasciando il posto a Lombardia e Piemonte.

Delle grandi case editrici toscane è rimasto solo il gruppo Giunti, mentre l’acquisizione e il trasferimento di tre importanti marchi dell’editoria scolastica ed educativa, come Le Monnier, Sansoni e La Nuova Italia, ha lasciato un tessuto fatto solo di piccole e medie imprese». Attualmente sono solo 138 i testi didattici pubblicati in un anno (il 3,1% della produzione nazionale), rispetto ai 546 del 1990, e 74 i libri per ragazzi (il 2,3%), rispetto ai 298 di quindici anni fa. Diversa la situazione in Emilia-Romagna, dove la produttività è del 10,8% rispetto a quella nazionale, con 5.735 titoli pubblicati, di cui quasi mille tra testi scolastici e per ragazzi. «Qui al contrario la didattica e l’intrattenimento per i giovani – continua Peresson – sono la principale specializzazione dell’editoria. Questi settori, da soli, rappresentano circa il 20% dei titoli pubblicati nella regione. La presenza di realtà molto forti sul territorio, come Zanichelli o Panini, incide molto sugli equilibri». Escludendo i testi universitari, l’Emilia-Romagna è responsabile del 14,1% delle pubblicazioni scolastiche in Italia e del 9% dell’editoria varia per ragazzi.

Le case editrici umbre e marchigiane, infine, coprono entrambe lo 0,7% della produzione nazionale, con circa 350 titoli all’anno, senza contare però l’importante attività editoriale svolta in queste regioni da istituzioni locali e associazioni.

All’interno di un tessuto imprenditoriale di piccole e medie dimensioni, si distinguono sempre più alcune realtà che sono riuscite a recuperare posizioni grazie a una produzione specializzata, oppure guadagnandosi la leadership in settori di nicchia, spesso guardando al mercato internazionale o sperimentando nuove soluzioni editoriali legate alla multimedialità. A Firenze continua a crescere l’editoria d’arte, anche grazie alla crescente importanza delle banche dati iconografiche (si veda l’articolo sotto). Di fronte al calo competitivo sul mercato nazionale, le fiorentine Casalini Libri e Licosa si distinguono per la propensione verso l’estero e la capacità di sfruttare la domanda straniera di titoli italiani. «Riceviamo – afferma Antonella Fabbrini, direttrice della Casalini digital division – 4mila ordini alla settimana da biblioteche e librerie universitarie di tutto il mondo. Il nostro core business è promuovere e distribuire il libro italiano all’estero, siamo gli unici in Italia a occuparci solo di questo. Per ora, il mercato più grosso è negli Stati Uniti, ma stiamo arrivando anche in Estremo Oriente». Al di là della produzione, comunque, nel Centro-Nord c’è un altro dato che, al contrario, continua a crescere: l’indice di assorbimento in libreria è circa il 20% sul totale delle vendite italiane e, nell’ultimo anno, almeno una persona su due ha letto un libro. «In quest’area la domanda – dichiara Peresson – si colloca sulla fascia medio-alta. Ciò è dovuto alle politiche istituzionali degli enti locali e alla forte presenza di numerose infrastrutture per la lettura sul territorio». Oltre all’importanza di politiche bibliotecarie efficienti, l’aspetto della distribuzione è fondamentale. Nel Centro-Nord il numero di librerie e cartolibrerie è salito di molto negli ultimi 5 anni, fino a un totale di 179 in Emilia-Romagna e 181 in Toscana: circa un punto vendita ogni 20mila abitanti.

A TORINO



5

I giorni di Fiera

Si svolgerà da domani fino a lunedì 14 maggio, al Lingotto di Torino, la XX edizione della Fiera internazionale del libro

220

Gli espositori dal Centro-Nord

Dal Centro-Nord hanno confermato la presenza alla Fiera di Torino 224 espositori: 59 dall’Emilia-Romagna, 36 dalla Toscana, 31 dalle Marche e 98 dall’Umbria. Oltre alle case editrici, partecipano numerosi enti pubblici e associazioni, in particolare da Umbria e Marche

1.414

Gli editori in Fiera

Aumenta la presenza complessiva degli espositori, che per l’edizione 2006 erano stati 1.263

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