Rassegna stampa

I «padroni» prendono tempo

PESARO – «Aria fritta come sempre», ha detto uno dei soci dell’Ente Fiera. Un altro dei partecipanti era invece più magnanimo: «Per la prima volta niente battute, ma discorsi seri, tecnici». Questo l’estratto della riunione che si è tenuta ieri pomeriggio in Provincia sul problema Momi e Campanara.Oltre al padrone di casa Palmiro Ucchielli che aveva al fianco il segretario generale Rondina, erano presenti il sindaco Luca Ceriscioli, l’assessore delegato alle Fiere Luca Pieri, quindi il duo Learco Bastianelli e Alberto Drudi con il vicario della Camera Giancarlo Pedinotti e il segretario generale Schiavoni. Per il comune di Fano si è presentato il sindaco Stefano Aguzzi. Assenti invece i due «privati» e cioè Banca Marche e Popolare dell’Adriatico. Più che parlare della riunione del 14 e delle dimissioni già pronte di Pedinotti e probabilmente anche dei due rappresentanti di Assindustria (Salvatore Giordano e Egidio Andreani) l’argomento più trattato è stato quello del futuro di Campanara: scorporare il patrimonio dalla gestione, creare eventualmente una fondazione e portare avanti il lungo periodo di transizione se eventualmente si volesse scegliere questa strada. Mettere in piedi un triumvirato tecnico oppure lasciare tutto nelle mani di un unico soggetto? Proposte buttate sul tavolo in attesa della riunione di mercoledì alla Camera di Commercio dove lo studio Boldrini di Rimini presenterà il piano sul futuro di Campanara. Dopodiché si arriverà alla riunione del consiglio d’amministrazione dell’Ente Fiera dove se ne vedranno delle belle. Chi si dimette? Pedinotti e i due rappresentanti di Assindustria e basta? Oppure – come annuncia qualcuno – anche il consigliere delegato Alberto Drudi? Non solo: Learco Bastianelli, già recalcitrante, cosa farà? Perchè esiste un problema Bastianelli: l’unico, in questa girandola, che resta senza nulla su cui sedersi visto che per assumere la presidenza di Campanara ha lasciato il posto alla Camera di Commercio.

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