
I distretti del mare fanno rete
Il mare Adriatico come grande elemento di connessione tra popoli, culture ed economie, crocevia di traffici marittimi e veicolo di sviluppo per il Veneto e l’Italia.
Da questo presupposto ha preso il via il progetto Adriatic Economic Cluster Club, finanziato dal programma europeo di tipo interreg IPA Adriatic CBC, di cui Unioncamere del Veneto-Eurosportello Veneto è lead partner. Un’opportunità per tutte le piccole aziende del settore nautico, dalla cantieristica alla filiera ad essa collegata (legno, meccanica, plastica gomma e tessile) per entrare in contatto e conoscere partner dei paesi che si affacciano sull’altra sponda di questo mare. Con l’obiettivo dichiarato di dare vita ad un distretto della nautica esteso ad Italia, Croazia, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Albania e Grecia.
Un progetto della durata di trenta mesi, con un budget di circa 2,5 milioni di euro, che vedrà in prima fila nella sua realizzazione 15 tra enti camerali e istituti di ricerca dei paesi aderenti. «Il progetto nasce dalla volontà di avvicinare in maniera operativa le economie delle due coste – spiega Gian Angelo Bellati, direttore di Unioncamere Veneto –. Lo faremo attraverso una forte attività di promozione di prodotti ma anche di antichi saperi artigianali, iniziative di sostegno alle imprese, organizzazione di fiere e azioni pilota per lo scambio di competenze per l’innovazione di prodotto e di processo». «In particolare – aggiunge –, avvieremo la sperimentazione di una filiera nautica finalizzata alla produzione di imbarcazioni a basso impatto ambientale e con l’utilizzo di materiali eco-compatibili ed energie alternative».
L’obiettivo, al termine del progetto, è quello di avere un quadro più chiaro dei cluster che compongono la filiera nautica e i settori collegati nell’area adriatica, soprattutto in paesi extra Ue, quindi di più difficile monitoraggio; ma anche di favorire investimenti e contratti tra le imprese. Per quanto riguarda il Veneto sono circa un migliaio le aziende che Unioncamere punta a coinvolgere. «L’importante è che il progetto nasca con uno spirito condiviso – sottolinea Lorenzo Pollicardo, esperto internazionale di nautica e curatore del Salone nautico di Venezia e di Mare Maggio –. Dalla parte opposta della costa esistono già accordi bilaterali con la Francia, ad esempio per la promozione del turismo nautico; in questo senso questa iniziativa mi appare sinergica a quella. Inoltre, un distretto dell’Alto Adriatico può essere importante per coinvolgere il retroterra di mercato rappresentato da Austria e Germania».
L’attività di promozione, in particolare, verrà effettuata utilizzando il trabacolo, una tipica imbarcazione d’epoca, e toccherà i lidi dei paesi coinvolti. «La nostra idea era quella di riempire queste imbarcazioni con prodotti dei territori, ma siccome non sarà possibile materialmente li trasformeremo in prodotti multimediali – aggiunge Bellati –. In seguito alla mappatura dei cantieri sceglieremo i più particolari, sui quali saranno realizzati dei video. I video saranno portati nelle città portuali e trasmessi su megaschermi. In questo modo vogliamo sviluppare interesse anche per mestieri che rischiano di scomparire».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gian Angelo Bellati DIRETTORE UNIONCAMERE
Capofila. C’è la volontà di avvicinare operativamente le economie delle due coste, in primis attraverso una forte promozione