
Gli impiantisti vedono rosa
In tempi difficili si cerca di risparmiare dove si può e contenere i consumi energetici. Come rivela un’indagine commissionata dall’ente fieristico Senaf, in coincidenza con l’apertura della manifestazione “Termoidraulica Clima Ecoenergie” – a Padova da oggi a sabato 2 aprile – l’attuale contingenza avrà importanti riflessi sull’attività degli installatori idrosanitari veneti. Le 51 aziende interpellate da Centro Marketing prevedono, infatti, una crescita del 48% negli ordini per gli ecoimpianti. Più in generale, le aziende sono nel complesso ottimiste: il 37% prevede stabilità sul fronte del fatturato, il 21% ipotizza la crescita. C’è anche, però, un plotone di pessimisti che raccoglie il 28% del campione. Il 4% delle imprese del campione, addirittura, prevede un calo del fatturato piuttosto consistente: fra il 51 e il 90 per cento.
Nel 2010 l’impiantistica si è rivelato comunque un settore piuttosto redditizio: quasi 7 impiantisti su 10 (69%) hanno installato tecnologie ad alta efficienza per il riscaldamento e la climatizzazione. E per il 28% dei rispondenti, questo tipo di intervento ha rappresentato una quota compresa tra il 21% e il 40% del totale effettuato nell’anno. All’interno del campione, si riscontrano però situazioni molto diverse: se, per un’impresa su sette, la fetta di fatturato procurata da questi lavori supera la metà del totale, per il 32% degli interpellati, questa cifra non supera il dieci per cento.
Impianti di riscaldamento fotovoltaico, caldaie a condensazione e pompe di calore sono i dispositivi in cima alle preferenze dei clienti, che scelgono questo tipo di apparecchi un pò per amore dell’ambiente (nel 24% dei casi) ma anche, e soprattutto, per avere bollette più leggere (73%). La crescita delle installazioni potrebbe essere più rilevante, se non ci fossero un paio di considerazioni a frenare gli acquirenti. «Costi eccessivi e scarsa informazione – spiega il direttore di Senaf, Emilio Bianchi – sono i motivi indicati con maggiore frequenza dagli utenti per non rinnovare gli impianti. È necessario perciò rendere consapevoli tutti gli attori coinvolti sia degli aspetti normativi (obblighi, esenzioni e facilitazioni fiscali) sia di quelli a carattere pratico legati all’attività impiantistica».
Una maggiore informazione è necessaria anche per convincere chi possiede un impianto a far fronte agli obblighi di revisione periodica dello stesso: da questo lato, i veneti non ci sentono proprio, tanto che solo il 39% degli installatori ha riscontrato, nelle sue visite, una percentuale di impianti a norma compresa fra l’81% e il 100 per cento.
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