
Gl frena sul polo fieristico «Espansione congelata»
Il progetto c’è, ma per il momento è fermo. Per vedere la costruzione del quarto padiglione di Lingotto Fiere, tra l’Oval e gli attuali spazi espositivi, bisognerà aspettare ancora. «Al momento l’operazione è congelata – ammette Andrea Varnier, direttore generale di Lingotto Fiere – Il piano è pronto da tempo e comprende anche la ridefinizione dell'”affaccio” della fiera sul’area del nuovo palazzo della Regione. Ma i tempi di realizzazione non sono ancora vicini. E anche se decidessimo di partire da subito con i lavori, siamo condizionati dal calendario delle manifestazioni».
Il cantiere sarebbe, infatti, vincolato dall’agenda fieristica: i lavori potrebbero essere eseguiti soltanto durante il periodo estivo, e il primo slot utile per la realizzazione della nuova costruzione entro l’estate del 2012 è appena saltato. «La prossima finestra di tempo – precisa Varnier – si aprirà nel giugno del 2013».
Ma la realizzazione del nuovo spazio espositivo, nell’area ora occupata dalla Sala Gialla, potrebbe protrarsi ben oltre il 2013. Era stato annunciato per il 2011, ma negli ultimi tempi «la situazione esterna è molto mutata», commenta il direttore di Lingotto Fiere. «La difficile congiuntura economica – dichiara – non ci permette di partire e, senza un efficace coordinamento con gli enti pubblici, al momento è difficile ragionare su un aumento delle metrature». In pratica, con la costruzione del nuovo padiglione, gli spazi passerebbero dagli attuali 65mila metri quadri dei tre padiglioni odierni e dell’Oval, a quasi 80mila metri.
Il quarto padiglione e la riorganizzazione dell’accesso al Lingotto Fiere saranno comunque indispensabili, una volta avviata la costruzione del nuovo quartier generale della Regione Piemonte, sull’area dell’ex Fiat Avio. Ma lo spostamento verso gli accessi al centro fiere, chiarisce Varnier, «è un’operazione che avverrà soltanto in un secondo momento rispetto alla nascita della nuova struttura, quando saranno disponibili i collegamenti diretti con la stazione ferroviaria del Lingotto e con la nuova stazione della metropolitana prevista vicino al grattacielo di Fuksas».
Intanto, secondo i gestori del Lingotto, bisognerà dialogare seriamente con gli enti pubblici sulle prospettive di sviluppo della fiera. «Noi siamo una società privata che in qualche modo si è sostituita al pubblico nel settore delle fiere – commenta il direttore generale del polo fieristico torinese, la cui gestione fu acquisita dalla società Gl Events nel 2009 – Serve quindi un’attività di coordinamento insieme al Comune di Torino e soprattutto alla Regione, che giustifichi i nuovi investimenti e che fornisca delle garanzie sullo sviluppo del centro fieristico. Chiediamo un tavolo di regia per capire quali saranno le risorse disponibili in futuro e come si potranno attrarre nuovi eventi in un’ottica di sinergia con le istituzioni».
«È indubbio che ci sia una diminuzione di risorse pubbliche anche in questo settore – risponde il vicesindaco di Torino, Tom Dealessandri – Ed è chiaro che l’attuale situazione economica non aiuta. Ma quando fu ceduto l’Oval e il ramo d’azienda fiere della società partecipata Expo 2000, il nuovo padiglione era sicuramente previsto nel piano industriale». Nel giugno del 2009, infatti, Gl Events si aggiudicò la concessione venticinquennale dell’Oval per 1 milione e 100mila euro, impegnandosi a garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura (5 milioni di euro). Allo stesso tempo i francesi acquisirono Lingotto Fiere Srl da Expo 2000 Spa (società ora in liquidazione, partecipata da Regione, Città di Torino, Camera di commercio, Fiat Partecipazioni Spa e Unione industriale), con la promessa di portare nel capoluogo piemontese tre manifestazioni internazionali e tre nazionali all’anno. In quell’occasione, fu annunciata entro il 2011 la realizzazione della nuova struttura espositiva di circa 13mila metri quadri. Era il periodo della gara per la gestione degli impianti olimpici, vinta poi dalla società Live Nation, cui anche Gl Events partecipò.
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